“Ferdinandea. Lo studio del pensiero”, di Franco Accursio Gulino, a cura di Anthony Francesco Bentivegna, retrospettiva sull’opera di Sciacca, ha aperto questa sera Le Vie dei Tesori allo Spasimo. E’ il primo momento del festival FerdinanDea – costruito dalle Vie dei Tesori e dal Comune di Sciacca – che occuperà i successivi tre weekend, da domani (26 marzo) al 10 aprile. Ognuno dei 12 luoghi visitabili durante il festival (chiese, campanili, case private, musei), sarà “segnato” da un’opera dell’artista, orme di un unico percorso contro ogni prevaricazione.
La mostra racchiude 14 opere tra installazioni site-specific, tele, poesie e il riallestimento del famoso “studio del pensiero” che nel 2000 (con il corposo ciclo di opere dedicate all’isola che non c’è) catturò l’attenzione dell’Herald Tribune che gli dedicò un lungo articolo: un angolo morbido, illuminato solo da una candela, destinato alla meditazione e alla scrittura. Gulino scopre una sua personalissima Ferdinandea, una vasta piattaforma rocciosa che oltre a manifestare la propria incorruttibilità verso le assurde pretese dei potenti, è soprattutto un immenso palcoscenico animato da organismi pittorici, segnici e scultorei riletti da un artista che ha da sempre incanalato le sue forze per dar voce a coloro che gridano a squarciagola all’interno di spesse ed insonorizzate barriere costituite da una tacita e assordante indifferenza.
Gulino e la Ferdinandea aprono Le Vie dei Tesori a Sciacca (Interviste)
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