La malattia ha portato via nella notte, l’artista saccense Cosimo Barna che era riuscito ad unire le sue due grandi vocazioni, quella per il mare e per l’arte.
Dopo l’adolescenza passata nei magazzini della produzione saccense del pesce azzurro nella zona Marina, lascia Sciacca per frequentare per quattro anni l’Accademia di Brera.
Nel 1984, partecipa all’esperimento della Brown Boveri, fabbrica occupata dai giovani nello spirito americano, sulla falsa riga di artisti come James Brown. Poi altre esperienze sono seguite e il legame con il capoluogo lombardo non si mai del tutto spezzato anche se scopre di essere allergico ai colori e agli smalti e ritorna in città per portare avanti la gestione dell’azienda ittico -conserviera di famiglia. Ma la passione innata per l’arte, lo porta a sperimentare, così la sua produzione artistica prende spunto direttamente dal mare e la vita che esso contiene. In questa fase, viene fuori il tratto caratteristico della sua pittura e anche della sua scultura: il movimento delle composizioni, la freschezza dei colori e il tratto deciso. Una serie di opere che imprimono su tela tutto lo splendore e l’abbondanza del mare e che nascono dai ricordi di bambino, quando Barna ha imparato l’arte del pescare.
Barna aveva 64 anni e un male lo aveva colpito qualche anno fa. Con grande coraggio e spirito aveva affrontato la cura e la terapia.
(Nella foto, un fraime tratto dal Corto vincitore del contest Instant Movie Sciacca Film Fest 2015, ” L’alice delle meraviglie” diretto da Accursio Graffeo e che racconta l’arte di Cosimo Barna)