L’artista sudamericano, classe 1984, e’ stato chiamato dal gruppo di “Ritrovarsi” per realizzare un nuovo murales, opera che quest’anno arricchisce il festival di arte contemporanea.
In via Puleo l’artista ha realizzato due opere, una delle quali è stata rimossa parzialmente per problemi di pertinenze e limiti di proprietà sull’immobile su cui è stata collocata.
L’opera e’ stata finanziata dal club service Inner Wheel Sciacca Terme – Distretto 211 che ha supportato l’iniziativa e scelto il tema che Apache ha sviluppato sul muro.
Carlos Atoche, che un mese fa ha dato vita ad una Venere a Roma, ha realizzato due opere che parlano di donne, di forza e di contraddizione, di protezione e di profondo desiderio di cambiamento. Vi è la dea della vittoria, posta in alto, con le ali spiegate, pronta a spiccare il volo. Opere dedicate alla cultura femminile di Sciacca e, in generale, a tutte le donne ed a tutte le madri. Questi lavori del grande artista peruviano hanno fatto rumore e hanno dato il via a un dibattito che parla di confini e di proprietà, con i residenti del quartiere che vorrebbero in qualche modo salvare l’opera. Nei prossimi giorni, infatti, salvo ripensamenti che ci auguriamo, la parete verrà imbiancata e forse l’opera resterà a metà, entro i limiti del piano terra, oppure sarà completamente rimossa. E’ lo stesso street artist Carlos Atoche a commentare il riscatto di San Leonardo: “La Street Art ha come natura intrinseca l’essere effimero – ha dichiarato. I murales possono durare 10 anni, pochi mesi o addirittura poche ore. L’operazione di affrescare un muro cittadino va oltre l’opera in sé. In questo particolare caso vale il gioco e le risate dei bambini del quartiere e vedere gli stessi vicini indignarsi per la decisione della cancellazione e prendere posizione per difendere il murales”.
Questo è il valore dell’arte: generare bellezza e contraddizioni, e – come scriveva il poeta Charles Baudelaire – estrarre l’eterno dall’effimero.