Agrigento

Agrigento Capitale della Cultura 2025, simboli nazisti in un video promozionale

L’inclusione di simboli nazisti in un video promozionale per Agrigento Capitale della Cultura 2025 ha scatenato polemiche e condanne unanimi. Tra le voci più autorevoli, quella di Alfonso Buscemi, segretario generale della CGIL di Agrigento, che ha definito “grave e inaccettabile” l’accaduto.

Il video di Agrigento al centro della bufera

Nel filmato, destinato a promuovere la candidatura di Agrigento, sono state individuate due svastiche, simbolo di odio e violenza associato alle atrocità naziste. Questo dettaglio ha provocato una forte reazione negativa da parte di diverse figure politiche e sociali.

Secondo Buscemi, l’utilizzo di tali immagini offende la memoria storica e tradisce lo spirito inclusivo che dovrebbe caratterizzare un progetto culturale di tale portata. Ha inoltre sottolineato come, in un momento in cui si assiste al silenzio del Governo su episodi di fascismo e intolleranza, sia ancora più necessario difendere i valori democratici.

La condanna del Partito Democratico

Anche a Menfi il Partito Democratico, con il segretario cittadino Pietro Buttafuoco, ha espresso il proprio sdegno per l’accaduto. “Agrigento deve essere un simbolo di cultura e inclusione, non di intolleranza”, ha dichiarato, ribadendo l’impegno del partito nel contrastare ogni forma di odio e fascismo.

Una città in cerca di risposte concrete

Oltre alla polemica sul video, Buscemi ha evidenziato i ritardi nei preparativi per Agrigento Capitale della Cultura 2025. “Avremmo voluto parlare di infrastrutture migliorate, strade rinnovate e servizi adeguati per accogliere i turisti. Invece, assistiamo a progetti costosi ma poco concreti,” ha affermato.

Un appello alla riflessioneL’intero episodio rappresenta un’occasione mancata per Agrigento, che rischia di essere ricordata più per una controversia che per i suoi meriti culturali. Tuttavia, c’è ancora tempo per correggere il tiro e promuovere un’immagine della città basata su inclusione, rispetto e progresso.

Il sindaco di Agrigento, Franco Micciché, ha aperto un’indagine interna a palazzo dei Giganti e dichiara: “Dagli accertamenti e verifiche fatti negli uffici era tutto in regola. Nella descrizione del progetto si parlava della storia dei 2.600 anni e non c’era alcun riferimento al nazismo“.

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