Ha raccontato nel corso di una intervista ad Agrigentonotizie quanto fatto in poco più di otto mesi, il questore Emanuele Ricifari che oggi ha lasciato la Questura.
Ha riferito di aver condotto una straordinaria trasformazione a Agrigento e provincia. Affrontando con determinazione le sfide criminali e culturali, Ricifari ha posto l’accento su una rinnovata attenzione per la legalità.
Ricifari ha analizzato l’esperienza agrigentina, sottolineando che la provincia va oltre la questione dell’immigrazione. Ha evidenziato la “tempesta annunciata” che ha colpito Lampedusa e Porto Empedocle, enfatizzando una cultura radicata del “Si è Sempre Fatto Così”. Questa mentalità, secondo Ricifari, non solo alimenta approssimazioni, ma costituisce una vera e propria malattia culturale.
Il questore ha esemplificato la necessità di superare il “Si è Sempre Fatto Così” attraverso una riflessione sulla sicurezza pubblica. Ha sottolineato come, sebbene l’azione criminale sia importante, la vera sfida risieda nel cambiamento culturale. L’abitudine di fare le cose “così come sempre” non offre solidità e sicurezza nella società in evoluzione.
Ricifari ha notato un cambiamento di percezione da parte dei cittadini, evidenziando il successo nella gestione delle festività religiose. Ha ringraziato la Diocesi e il vescovo per il sostegno, riconoscendo l’importanza di azioni impopolari per il bene comune. Inoltre, ha esortato i media a essere i “primi guardiani” nel promuovere una cultura di sicurezza.
La sua nomina a dirigente generale di pubblica sicurezza a Roma rappresenta la chiusura di un capitolo significativo.