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Minacce di morte a Patronaggio e ai suoi figli, proiettile in Procura ad Agrigento

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Delle minacce di morte sono arrivate per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. Il proiettile, di piccolo calibro era indirizzato anche ai suoi tre figli, in una busta regolarmente affrancata.

Sono immediatamente scattate le indagini che saranno coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta.

“Questo è un avvertimento, la prossima volta, se continuerai a fare sbarcare gli immigrati, passiamo ai fatti. Contro di te e ai tuoi 3 figli” – questo il contenuto della lettera che accompagnava il proiettile calibro 6,35
nascosto tra due bustine, forse di zucchero, per passare i controlli al metal detector. 

Patronaggio non è la prima volta vittima di atti intimidatori di questo tipo, a metà dello scorso settembre, già era avvenuto un caso simile di una lettera con minacce di morte e un proiettile da guerra che faceva riferimento al caso Diciotti e all’inchiesta che proprio Patronaggio aveva fatto partire da Agrigento sul ministro Matteo Salvini.

Immediate le reazioni, il prefetto Dario Caputo ha convocato già per stasera un tavolo per l’ordine e la sicurezza, mentre il collega, Salvatore Vella, procuratore aggiunto ad Agrigento, ha fermamente condannato il gesto con un personale commento su Facebook: “Il nostro lavoro – ha scritto il magistrato – è esclusivamente diretto ad accertare se nel nostro territorio vengano commessi reati e a individuarne gli autori. Siano essi neri, bianchi, gialli o verdi. Nessun altro interesse muove Luigi Patronaggio e la Procura della Repubblica di Agrigento. Evidentemente questo da fastidio a qualche vile, che si nasconde nell’anonimato. Siamo al servizio della Legge, continueremo a esserlo”.

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