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Chiusa la chirurgia dell’ospedale di Canicattì, l’Asp: “Misura solo contingente”

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Ha suscitato particolare clamore la chiusura dell’unità operativa di chirurgia dell’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. Secondo l’Asp le criticità sopraggiunte in reparto, sono state dettate: “a causa della carenza di personale medico dovuta alle dimissioni di un chirurgo che, per scelta professionale, ha deciso di prestare la propria attività nel settore privato e alla contestuale difficoltà sul piano regionale di reclutare nuovi professionisti nonostante l’ASP di Agrigento abbia da tempo avviato procedure di selezione e assunzione spesso andate deserte”.

Sempre secondo i vertici dell’azienda ospedaliera agrigentina: “La contrazione delle attività in atto presso l’Unità operativa di chirurgia del presidio ospedaliero di Canicattì ha carattere contingente, ed è destinata a risolversi nel breve con l’immissione in servizio di tre nuovi dirigenti medici”.
In atto, pur assicurando le consulenze chirurgiche al pronto soccorso e alle altre unità operative di degenza con il personale attualmente in servizio, la chirurgia del “Barone Lombardo” è stata costretta a differire ai prossimi giorni le attività in elezione programmabili rimandando inoltre le urgenze chirurgiche all’ospedale di riferimento per l’emergenza. Questa condizione, secondo quanto confermato dal commissario straordinario Mario Zappia: “sarà appianata già a partire dalla settimana prossima con l’immissione in servizio di due chirurghi di consolidata esperienza, reclutati grazie ad un ulteriore bando selettivo che ha attinto disponibilità da parte di medici già andati in quiescenza. Ai due professionisti si affiancherà un ulteriore dirigente medico, vincitore di altra procedura concorsuale, che prenderà servizio nel mese di maggio.

” L’ASP di Agrigento – conclude il commissario Zappia – pur in un momento in cui i medici scarseggiano e diversi reparti ospedalieri di tante aziende sanitarie dell’isola e della penisola sono stati chiusi, non è certo rimasta a guardare avviando diversi bandi, in molti casi purtroppo in maniera infruttuosa per mancanza di nuovi professionisti, e oggi reclutando anche i medici già in pensione che hanno offerto la loro disponibilità e che sento di dover ringraziare per il senso di appartenenza e di responsabilità dimostrato. Proseguiremo nel nostro lavoro e continueremo a farlo collaborando con chiunque abbia un atteggiamento costruttivo evitando beghe tra fazioni o partiti che, di certo, non portano a nulla di buono, esasperano gli animi, creano allarmismi nella collettività e danneggiano il buon nome dell’ospedale di Canicattì”.

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