Un incontro si è svolto stamattina al Comune di Agrigento tra il sindaco, Francesco Miccichè, e il capo della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina.
Presenti anche l’assessore con delega ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile, Gerlando Principato, l’assessore con delega alla Pianificazione Urbanistica e Gestione del Territorio, Gerlando Piparo, il dirigente della Protezione Civile regionale sezione Agrigento, Calogero Crapanzano e il geologo Paolo Vizzì.
Un punto sulle attività di ricerca dei pozzi esistenti e un piano d’azione per incrementare la dotazione idrica della città di Agrigento.
Il sindaco Miccichè ha sottolineato che «il reperimento dei pozzi costituisce un rimedio a breve termine, concretizzabile più rapidamente per tamponare l’emergenza in corso. Le soluzioni più a lungo termine sono invece i dissalatori, per i quali il capo della Protezione civile, Salvo Cocina, ha ribadito il relativo impegno assunto dal presidente Schifani con lo stanziamento di 90 milioni di euro nell’accordo di coesione firmato a maggio con la premier Meloni. Nel frattempo abbiamo accolto con estremo favore l’anticipo di 10 milioni di euro con l’assestamento di bilancio annunciato dal presidente Schifani per anticipare, entro il 2024, l’avvio dei lavori per il rifacimento della rete idrica di Agrigento, finanziati all’interno dello stesso Fsc per 37 milioni di euro. Il confronto odierno testimonia che mai come adesso ‘l’unione fa la forza’, e che una collaborazione sinergica e costante tra tutte le parti preposte a ricercare le migliori soluzioni è la ricetta più adatta per raggiungere risultati concreti e duraturi».
Cocina aveva prima svolto un sopralluogo a Porto Empedocle con il dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico, Duilio Alongi, il capo del Genio Civile, Rino La Mendola, il capo della Protezione civile regionale sezione Agrigento, Calogero Crapanzano, e tecnici specializzati per definire quanto necessario alla riattivazione del dissalatore.