Inchiesta “Assedio”, nelle intercettazioni anche il nome di un deputato regionale
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Anche il nome del deputato regionale Carmelo Pullara nel provvedimento di fermo delle sette persone indagate per mafia dai carabinieri nell’ambito dell’operazione antimafia “Assedio” scattata all’alba di oggi tra Licata e Campobello di Licata.
Il nome del parlamentare regionale, 48 anni, di Licata, eletto alle ultime regionali, è iscritto al Gruppo Popolari e Autonomisti e che fa parte della commissione regionale Antimafia, è spuntato in una intercettazione in cui il presunto boss di Licata Angelo Occhipinti definisce il deputato “a disposizione” del clan.
Dal comando provinciale dei carabinieri di Agrigento rendono noto, in merito, che loro non hanno notificato nessuna informazione di garanzia al deputato regionale.
Alla notizia del suo nome nell’intercettazione, il deputato ha diffuso una nota stampa con la quale si dichiara estraneo ai fatti e allo stesso tempo, si autosospende come componente della Commissione antimafia all’Ars.
“Apprendo dalla stampa – si legge nella nota di Pullara – quanto accaduto in merito al blitz dei Carabinieri avvenuto stanotte a Licata e Campobello di Licata. Nel ribadire, come ho sempre fatto, la piena e totale fiducia nella Magistratura, mi dispiaccio del tritacarne mediatico attivato nei miei confronti, completamente estraneo ai fatti che apprendo dai mass media stamane e lontano per cultura e agire quotidiano (privato e pubblico) ad ambienti e contatti mafiosi. Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia, ne’ comunicazione alcuna da parte degli organi preposti alle indagini: leggo dalla stampa che si farebbe il mio nome in una intercettazione ove tale Occhipinti asserirebbe che il sottoscritto è a disposizione di questo o quel soggetto che non conosco ne’ ho mai incontrato”.
“Proprio per il rispetto massimo – aggiunge il parlamentare – che ho per le istituzioni mi sospendo immediatamente dalla Commissione Antimafia della quale faccio parte in ARS, rammaricandomi ancora una volta della gratuità della pressa mediatica nella quale un uomo come me deve ritrovarsi senza accusa alcuna e senza condanna alcuna. Una gogna alla quale viene esposto (e non è la prima volta) un politico come me, che ha sempre servito le istituzioni pubbliche, da burocrate e da politico, con impegno e serietà costruendo un’immagine positiva e a tutt’oggi in crescita. Quindi mi metto a completa disposizione della Magistratura, come ho sempre fatto, qualora fosse necessario dare qualsiasi apporto da parte del sottoscritto”.