E’ stato condannato a ventidue anni di reclusione il boss agrigentino Giuseppe Falcone gia’ detenuto sotto regime di 41 bis. Secondo i giudici, il boss era tornato a comandare il territorio utilizzando come tramite il legale Angela Porcello.
Condanne anche per altri affiliati della Stidda e per il poliziotto Filippo Pitruzzella, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, l’ispettore di Canicattì che si è sempre dichiarato estraneo e ha sostenuto di essere stato incaricato dai servizi segreti di catturare il superlatitante Matteo Messina Denaro, indagato nella stessa indagine.
Sempre Pitruzzella avrebbe pure messo in guardia l’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, compagno della Porcello, quest’ultima condannata a 15 anni e 4 mesi nell’altro stralcio del processo.
E’ stato assolto, invece l’avvocato di Canicatti’, Calogero Lo Giudice, accusato di avere aiutato la collega Porcello a falsificare un timbro sulla data di un ricorso per evitare la condanna definitiva e l’arresto di un cliente.
Sono stati condannati, invece a 29 anni anni Antonino Chiazza, 55 anni, di Canicatti’, presunto boss della stidda; a 18 anni, Pietro Fazio, 52 anni, di Canicatti’, presunto affiliato, a 28 anni per Santo Gioacchino Rinallo, 65 anni di Canicatti’, anche lui ritenuto affiliato di spicco della stidda, a 22 anni per Antonio Gallea, 67 anni di Canicatti’, presunto componente della stidda. E poi ancora: un anno e sei mesi per Stefano Saccomando, 47 anni di Palma di Montechiaro, accusato di favoreggiamento, infine, assoluzione per Calogero Valenti, 59 anni, residente a Canicatti’, anche lui accusato di favoreggiamento.