Cinque comuni agrigentini si sono uniti per respingere una proposta di accorpamento scolastico. Genitori, studenti e sindaci hanno manifestato il loro dissenso, sottolineando le sfide geografiche e sociali uniche che caratterizzano la regione.
Oggi, a Cianciana, genitori, figli e autorità locali si sono uniti per dire un netto “no” all’eventuale fusione dell’Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni con Casteltermini. La comunità teme che questa decisione possa aggravare i già esistenti disagi legati alla viabilità, cruciale per i lavoratori della zona.
A Santo Stefano Quisquina, genitori e ragazzi hanno occupato nei giorni scorsi la Sala Consiliare, ribadendo il loro rifiuto all’accorpamento di cinque istituti del comprensorio. I sindaci, in un’appassionata richiesta di modifica al piano di dimensionamento provinciale, hanno sottolineato l’importanza di preservare la specificità territoriale.
I sindaci propongono la conservazione delle tre istituzioni scolastiche presenti nel territorio, considerando l’Istituto Comprensivo “A. Manzoni” e l’Istituto Comprensivo “L. Panepinto” nella loro interezza. La fusione delle presidenze rappresenterebbe un compromesso, mantenendo l’I.I.S.S. “L. Pirandello” di Bivona.
Le peculiarità del territorio montano sicano emergono, evidenziando l’isolamento geografico e le difficoltà di viabilità. La popolazione scolastica e la dimensione degli istituti sono analizzate criticamente, evidenziando l’illogicità della decisione provinciale.
I sindaci proclamano lo stato di agitazione, chiedendo un’urgente interlocuzione e la revisione della deliberazione provinciale. La richiesta mira a garantire un’offerta formativa equilibrata, rispettando le condizioni socio-economiche e culturali delle comunità coinvolte.