Chi percepisce l’Assegno di Inclusione rischia la sospensione del beneficio se non si presenta alla visita medica funzionale o agli appuntamenti con i servizi sociali. Ecco cosa prevede la normativa.
Confermata anche per il 2025 la misura dell’Assegno di Inclusione (ADI), il sussidio economico che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza e che punta a sostenere le famiglie più fragili. Ma attenzione: saltare gli appuntamenti con i servizi sociali o non rispondere alla convocazione per la visita medica può costare caro.
L’ADI è destinato ai nuclei familiari con almeno una delle seguenti condizioni:
Il beneficio economico si attiva solo dopo la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) e l’adesione a un percorso di inclusione sociale e lavorativa. In pratica, chi riceve l’ADI deve impegnarsi attivamente nella ricerca di un lavoro e partecipare a incontri formativi o attività per la collettività (PUC).
Proprio in questi mesi, molti beneficiari stanno ricevendo una convocazione per la visita medica funzionale, prevista come passaggio obbligatorio per accedere o proseguire le attività nei Progetti Utili alla Collettività.
Ignorare l’appuntamento o non presentarsi senza giustificazione comporta la perdita dell’assegno, come previsto dall’art. 8, comma 6, lettera c) del DL 48/2023.
Se hai ricevuto una lettera dai servizi sociali o un messaggio dall’INPS, non sottovalutarlo: è parte integrante del percorso di inclusione. In caso di dubbi, è consigliabile recarsi personalmente presso la sede di riferimento per evitare sospensioni del beneficio.