Scopri quando serve la fattura cointestata per accedere a sconti IRPEF, bonus edilizi e agevolazioni previste dalla Legge 104. Tutte le regole, casi pratici e istruzioni per non perdere i benefici fiscali.
Nel 2025, chi vuole ottenere detrazioni fiscali o bonus per spese sostenute da più persone dovrà prestare particolare attenzione alla corretta intestazione delle fatture. In molti casi, infatti, la fattura cointestata è l’unico strumento per ripartire correttamente i benefici fiscali tra più soggetti, come coniugi, genitori o comproprietari.
Ma quando è davvero obbligatoria? Chi può emetterla? E come va compilata per essere considerata valida ai fini dell’Agenzia delle Entrate?
La fattura cointestata è ammessa solo nei rapporti tra privati (B2C), cioè tra soggetti non titolari di Partita IVA. Non può essere emessa tra aziende, imprese o professionisti (B2B), come chiarito dalla Risoluzione 87/E/2017 dell’Agenzia delle Entrate.
Viene utilizzata nei casi in cui una spesa è sostenuta da più persone, ad esempio:
La fattura cointestata è necessaria per accedere alle detrazioni quando:
In particolare, per i bonus edilizi, anche se la fattura è intestata a un solo proprietario, è possibile indicare l’altro nel campo “causale” o “altri dati gestionali”, inserendo il codice fiscale e la percentuale di spesa sostenuta.
La Legge 104 prevede detrazioni del 19% e IVA agevolata al 4% per spese sostenute a favore di persone con disabilità. Ma per non perdere il diritto è essenziale:
Se due coniugi ristrutturano un immobile in comproprietà, entrambi hanno diritto alla detrazione del 50% o del 65%. Ma per poterla ottenere:
Nel caso di fattura elettronica, si seguono queste regole:
Questo vale per spese legate a:
Le fatture cointestate non sono sempre obbligatorie, ma possono risultare decisive per accedere ai bonus fiscali in caso di spese condivise. Per questo è importante:
Una fattura corretta può fare la differenza tra ricevere il rimborso o perderlo.