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Referendum lavoro 2025: tutti i quesiti in dettaglio e le novità per i lavoratori

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Sono cinque i quesiti referendari pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2025 su cui gli italiani saranno chiamati a esprimersi nelle giornate dell’8 e 9 giugno. Quattro riguardano direttamente il diritto del lavoro e uno punta a modificare la legge sulla cittadinanza italiana. Ecco una guida chiara per capire cosa potrebbe cambiare per milioni di lavoratori e lavoratrici.


✅ Quesito 1 – Reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo

Il primo quesito mira ad abrogare il D. Lgs. 23/2015 (Jobs Act) nella parte che esclude il reintegro per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, anche in caso di licenziamento senza giusta causa. L’obiettivo è ripristinare il diritto al reintegro per oltre 3,5 milioni di lavoratori, superando la disparità oggi esistente tra chi è stato assunto prima e dopo quella data.


✅ Quesito 2 – Tutele anche per i dipendenti delle piccole imprese

Il secondo quesito propone di eliminare il tetto massimo di sei mensilità per l’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 16 dipendenti. Il risarcimento tornerebbe a essere stabilito dal giudice, in base al caso concreto e alle condizioni personali del lavoratore.


✅ Quesito 3 – Lotta al precariato: tornano le causali nei contratti a termine

Il quesito numero tre punta a reintrodurre l’obbligo della “causale” per i contratti a tempo determinato superiori a 12 mesi. Oggi, infatti, è possibile stipulare contratti a termine anche senza motivazione, favorendo il lavoro precario. La proposta vuole incentivare la stabilizzazione dei lavoratori.


✅ Quesito 4 – Sicurezza sul lavoro: più responsabilità per i committenti

Con il quarto quesito si chiede che anche l’azienda committente sia sempre responsabile per la sicurezza dei lavoratori negli appalti, non solo gli appaltatori. Questo per garantire un maggior livello di tutela, prevenire incidenti gravi e garantire il risarcimento alle famiglie delle vittime.


🇮🇹 Quesito 5 – Cittadinanza italiana più accessibile per gli stranieri

L’ultimo quesito propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza in Italia per ottenere la cittadinanza, per i cittadini stranieri maggiorenni. L’obiettivo è favorire l’integrazione e riconoscere percorsi di inclusione più rapidi.


In sintesi

Il referendum di giugno 2025 potrebbe ridefinire alcune regole fondamentali in materia di lavoro, licenziamento, sicurezza e diritti civili. Un appuntamento cruciale, da seguire con attenzione per comprendere come potrebbero cambiare le tutele per milioni di lavoratori in Italia.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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