Una delle specie marine più consumate nelle regioni del Sud Italia è il ricco di mare (Paracentrotus lividus), particolarmente apprezzato dai consumatori e dai turisti, ma dal primo maggio scorso ne è vietata la pesca nel periodo della fecondazione della specie. Così il titolare di uno dei ristoranti più noti di Sciacca, Nino Bentivegna tramite il suo profilo facebook ha lanciato un appello ai propri colleghi a non servire sulle tavole piatti a base della prelibatezza.
E anche quest’anno la pesca del riccio sarà vietata, sia a scopo commerciale che sportivo, pena la confisca del pescato, degli attrezzi e multe da mille a 6 mila euro. La raccolta di esemplari sotto misura comporta anche una denuncia penale. La taglia minima di cattura, infatti, non deve essere inferiore a 7 centimetri di diametro totale, compresi gli aculei.
Si ricorda inoltre che la pesca del riccio nel restante periodo dell’anno è circoscritta ai casi di immersione e di pesca manuale, tramite asta a specchio e rastrello i professionisti possono raccogliere fino ad un massimo di mille esemplari al giorno, gli sportivi non più di cinquanta.