E’ stato un lunghissimo pomeriggio ad Aragona, la riunione che si è svolta oggi pomeriggio nella sede dell’Assemblea territoriale idrica è iniziata alle sedici e terminata soltanto poco prima delle venti.
Il tema che l’assemblea ha affrontato oggi pomeriggio è stato assai caldo, d’altronde, come le temperature altissime registrate nelle ultime ore. Al tavolo del dibattito dei sindaci dell’agrigentino che costituiscono l’assemblea vi è stato ciò di cui si discute da quando la privatizzazione dell’acqua in provincia è stata imposta e affidata al tanto contestato gestore idrico, ossia la risoluzione del contratto. Alla vigilia dell’incontro di oggi, annunciato da molti come il giorno decisivo per la svolta dei comuni sotto la gestione del gestore privato, l’Ati non ha deliberato per la risoluzione, ma preparato le basi per percorrere la via della risoluzione per inadempimento che una volta raccolto ulteriore materiale probatorio nei singoli comuni, ad integrazione di quanto fatto già dall’ufficio tecnico dell’Ati, permetterà poi immediatamente dopo il trenta settembre di procedere con la tanto attesa delibera.
L’assemblea è giunta alla decisione di costituire una commissione tecnica per raccogliere gli ulteriori elementi probatori dopo aver esaminato il parere fornito nella consulenza tecnica che l’avvocato Giuseppe Mazzarella aveva consegnato il trentuno luglio scorso. Insomma, l’Ati vuole avere tutte le carte necessarie per quella che potrebbe trasformarsi poi in una grande battaglia legale.
La sindaca Francesca Valenti che è partita alla volta di Aragona questa mattina, dapprima per partecipare al consiglio direttivo e poi nel pomeriggio all’assemblea dell’Ati e che in rappresentanza del comune di Sciacca, farà parte dell’ulteriore organo ristretto che l’assemblea oggi ha deciso di costituire per poter procedere alla raccolta probatoria, nell’intervista telefonica rilasciata a Risoluto.it così commenta le decisioni maturate oggi in seno all’Ati.