Intervista

Stefano Scaduto: “A Mizzica avevo chiesto un confronto su titoli e competenze del candidato, ma sono andati avanti”

“Non mi considero una persona rigida, anzi sono pure abituato a dialogare, ma il confronto impone il rispetto delle regole”. Così Stefano Scaduto candidato a sindaco del progetto civico “Servire Sciacca” spiega, ospite dell’ultimo appuntamento che chiude il ciclo di Forum di Risoluto per le amministrative 2017, la sua corsa in solitaria per Palazzo di città. Scaduto che ha raccontato e svelato la fase di trattative avviate con quelle forze del cambiamento che lui per primo aveva invocato e poi tutte successivamente naufragate.

Possibili alleanze che Scaduto ha intrapreso soltanto con il Movimento Cinque Stelle e con Mizzica. In particolare, la condivisione di un percorso di battaglie con il laboratorio politico aveva spinto Scaduto a farsi avanti e a proporre un dialogo per un confronto sull’individuazione del candidato che avevo chiesto si svolgesse in base ai parametri della competenza, dell’esperienza e dei titoli. Tutti requisiti che Scaduto fra le righe fa intendere che Fabio Termine, candidato invece, di Mizzica, secondo lui, non avrebbe.

Non ha neanche voluto avviare un dialogo con l’ex  Quinto Polo: “Non volevo – dichiara –  far perdere loro tempo, troppe differenze e nessun percorso comune nella battaglie che ho portato avanti in questi anni”

“Ho trovato – ha aggiunto poi Scaduto –  un muro nel modo di intendere la politica da parte dei partiti tradizionali rispetto quelli che sono stati i miei capisaldi quali la trasparenza e legalità. Penso, pertanto, che la mia candidatura venga considerata scomoda”.

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