La scorsa settimana il premier Draghi è stato per la prima volta negli Stati Uniti in visita ufficiale ospite del presidente Joe Biden alla Casa Bianca. Il presidente Usa lo ha elogiato e lo ha definito l’uomo giusto che ha saputo unire l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Ma il presidente del Consiglio non è andato “a prendere ordini dagli Usa” come avevano criticato molti. Anzi, Draghi ha messo in chiaro la posizione dell’Italia e dell’Ue sulla guerra.
Mario Draghi ha sottolineato come le posizioni di Usa e Ue stanno “cambiando“. “L’Europa è l’alleato degli Stati Uniti, quindi le visioni europee non sono in contrasto con gli Usa. Sono però in fase di cambiamento ed è per questo che occorre affrontare questa diversità che si manifesterà tra poco. E’ una riflessione preventiva, bisogna riflettere sugli obiettivi di questa guerra e poi decidere” ha detto il premier sui rapporti con gli Usa.
L’Europa non vuole la guerra
Il premier preferisce, come tutti i leader europei, una via più diplomatica che spesso il presidente Usa ha minato con i suoi interventi bellicisti. Inoltre, Draghi ha messo in chiaro anche il ruolo che terzi devono avere sui negoziati, ovvero che gli Usa come gli altri paesi non devono decidere per l’Ucraina. I negoziati devono perseguire “una pace che vuole l’Ucraina, non imposta, non dettata da interessi di certi o altri alleati”, a decidere sarà Zelensky e l’Ucraina. Questo ha spinto un po’ indietro gli Usa che ha spesso l’abitudine di entrare troppo in contesti non di propria appartenenza.
Draghi ha riposizionato l’asse della guerra che si sta svolgendo in Europa e quindi a decidere in primis sarà l’Ue. Inoltre, l’ex capo della Bce ha sottolineato la necessità di uno sforzo diplomatico da parte di tutti. Anche di Biden. Per “costruire un percorso negoziale di pace” è necessario che Mosca e Washington tornino a parlarsi ha detto ammonendo le due superpotenze che hanno interrotto i contatti all’inizio della guerra di “riattivarli a tutti i livelli”. Biden e Putin devono fare lo “sforzo di sedersi a un tavolo, uno sforzo che devono fare tutte le parti, e in particolare Stati Uniti e Russia” dichiara chiaramente Draghi.