I negoziati tra Ucraina e Russia sono molto lontani dal raggiungere un accordo di pace. La Russia chiede un completo status di neutralità del paese confinante e non si accontenta della rinuncia ad entrare nella Nato da parte dell’Ucraina. Mentre il presidente ucraino, prima di accettare la neutralità cerca garanzie per la sicurezza del suo paese a livello internazionale.
Nel frattempo Zelensky si è collegato in videoconferenza con il parlamento canadese dove è stato accolto da una standing ovation e con un discorso ha convinto Ottawa. Il giorno dopo ha partecipato al Congresso degli Stati Uniti dove ha chiesto ulteriori supporti da parte degli Usa. Biden ha accettato, sotto le pressioni sia del presidente ucraino che del Congresso stesso, di inviare altre armi più potenti per far sì che l’Ucraina sia in grado di difendersi.
Gli attacchi dell’esercito russo non si fermano
Nonostante le trattative sul piano diplomatico continuino, anche gli attacchi dell’esercito russo non si fermano. Nei giorni scorsi si sono intensificati i bombardamenti su Kiev, la capitale e su altre città ucraine tra cui Odessa, il principale porto sul Mar Nero punto strategico per il commercio ucraino. Ma a subire più attacchi è la città di Mariupol, la cittadina nel sud del paese vive in condizioni disumane senza acqua, senza elettricità e le forze russe stanno bloccando l’arrivo di cibo e medicine all’interno della città. La popolazione vive in ostaggio dei russi che hanno conquistato Mariupol da giorni ormai. Il bilancio delle vittime nella città sale a più di 20mila.
Colpito il teatro di Mariupol nonostante la scritta “bambini”
Il primo evento tragico che ha colpito Mariupol è stato l‘attacco all’ospedale dove sono morti anche dei bambini e delle donne incinte. Un attacco ingiustificato contro i civili nonostante le giustificazioni del Cremlino convinto che all’interno dell’ospedale si trovassero forze di resistenza ucraine. Ieri è stato bombardato un altro sito dove erano presenti solo civili, il teatro di Mariupol. Questo era diventato un rifugio per i civili in cui vi erano molti bambini. Per questo motivo avevano scritto in russo deti, ovvero bambini, davanti e dietro al teatro come si vede dalle immagini satellitari. Una scritta che i missili russi avrebbero e hanno sicuramente visto ma hanno colpito comunque. Il bilancio delle vittime non è ancora chiaro ma fortunatamente 130 civili sono sopravvissuti e sono usciti vivi dal teatro grazie al rifugio sotterraneo.