Secondo fonti di intelligence riportate dai media britannici e politologi russi, alcuni vertici dei servizi segreti starebbero progettando un colpo di stato contro Putin. L’intenzione di destituire il presidente russo arriva proprio da quelli che sono i suoi ex colleghi, essendo lui stesso un ex spia della Kgb sovietica.
Vladimir Putin è preoccupato e ha aumentato la sicurezza intorno a lui, sia dentro che fuori dal Cremlino. A preparare il golpe sono i suoi agenti con cui però ultimamente erano aumentate le frizioni. A far giungere ad una tale conclusione i vertici dell’Fsb, i servizi segreti russi, sarebbero state le decisioni prese di recente da Putin. Il presidente avrebbe fatto fuori nel giro di pochissimo tempo 150 uomini della sicurezza tra cui due figure del vertice che sono state addirittura mandate agli arresti domiciliari.
I rapporti tra Putin e i vertici dell’intelligence russa sono incrinati ormai. Questi ultimi incolpano Putin per il fallimento militare dell’Armata Rossa nella guerra in Ucraina e per la sua disorganizzazione logistica. L’esercito russo ha infatti perso molti generali in questa guerra. Troppi per così poco tempo. Dati che però Putin non lascia trasparire per portare avanti la sua propaganda.
Le decisioni di Putin lo hanno reso sacrificabile
Mettersi contro Putin è un grande rischio per questi cosiddetti “silovki” ovvero gli ex agenti della Kgb che sono anche coloro che detengono il reale potere economico e politico in Russia. Putin è solo il loro esponente di punta, una sorta di fantoccio che dopo queste decisioni discutibili in questa guerra è diventato ormai sacrificabile per i vertici dei servizi segreti. Lo zar ha commesso un grave errore e un grande affronto all’intelligence. La situazione in Ucraina è degenerata ed è sfuggita di mano, così come le relazioni con l’Occidente. Le continue e reciproche minacce potrebbero portare alla terza guerra mondiale su base nucleare e porrebbero in pericolo l’intera umanità e anche l’esistenza della Russia stessa.