La propaganda di Putin getta sempre più nel delirio la popolazione russa oscurando la verità di ciò che sta accadendo. Sono state molte le proteste, e i conseguenti arresti, dei civili russi contro la guerra. Ma la verità è che non c’è una dittatura e il presidente Vladimir Putin è stato eletto democraticamente dal popolo. Un popolo che lo sostiene. Un sostegno tanto forte da creare una simbologia e un linguaggio propri. Ad esempio in Russia è proibito parlare di guerra. Quello che sta accadendo in Ucraina è “una operazione speciale di denazificazione”. I russi sono convinti che in Ucraina vi siano i nazisti a governare – quando al potere c’è Zelesky che è ebreo. Il ministro degli Esteri Petkov ha avuto l’ardire di dire contro ogni oggettività che “la Russia non ha attaccato l’Ucraina”.
Il Cremlino ha il controllo dell’informazione e dei media quindi la popolazione russa ascolta solo quello che il governo russo vuole far sentir loro. Molto giornalisti russi sono stati censurati, molti scappati e c’è chi è stato arrestato. Non vi è una vera informazione ma solo propaganda fatta a dovere, anche con l’esclusione dei social network. I talk show e i telegiornali distorcono la realtà in favore della Russia parlano di esercito russo come vittime che proteggono i civili affidando agli ucraini il ruolo dei carnefici. Questo accade perché le tv di Stato sono sotto il pieno controllo del Cremlino: chi non rispetta questa linea viene censurato dall’agenzia statale delle comunicazioni, Roskomnadzor.
Un idealismo che parte dal Cremlino per finire ai cittadini. Oltre al linguaggio a rendere manifesto questo sostegno sono alcuni simboli. Il più diffuso è la lettera Z. Anche alla cerimonia della riunificazione della Crimea con la Russia allo stadio Luzhniki di Mosca è stato motivo di propaganda. Il presidente Putin è stato accolto con ovazioni e applausi dai suoi oltre 100mila sostenitori. Nello stadio sventolavano bandiere russe con la lettera Z latina. Una folla che urlava alla vittoria della Russia: «Per un mondo senza nazismo! Per la Russia! Per il presidente!». Discorsi, folla e simboli che ricordano molto quelli della Germania nazista.
La lettera Z simbolo di questa guerra può significare Za Podebu, per la vittoria. Per altri significa Zapad, ovvero Ovest la direzione della guerra, cioè l’Occidente. Questa lettera è visibile su palazzi e carri armati. Ma anche stampata su maglie e giacche. Diventati famosi gli episodi come quello del ginnasta russo Ivan Kuliak con una lettera Z sulla sua maglia ai Mondiali di Doha sul podio al fianco del ginnasta ucraino, o come l’ospedale che ha creato fuori nel cortile con i pazienti una Z o il corpo di ballo del teatro di Donbass che ha creato una Z durante uno spettacolo. Qualsiasi sia la sua origine si sta diffondendo sempre di più.