Da settimane circola sui nostri quotidiani la notizia del piano di pace italiano proposto dal ministro degli esteri Di Maio. Secondo i media il piano sarebbe stato bocciato da Mosca ma sembra che non sia ancora arrivato a destinazione. La bocciatura dei vertici russi pare sia arrivata dopo quello che hanno letto dai media.
Il ministro Di Maio lo aveva presentato come la soluzione che avrebbe cambiato il corso degli eventi e messo fine a questa tragica guerra. Ma a conti fatti, lo stesso ministro degli Esteri ieri ha ritrattato e ha detto che si tratta ancora di “un piano allo stato embrionale“. Il progetto di pace, infatti, risulta essere molto vago e poco pragmatico.
Le fasi previste dal piano di pace di Di Maio sono quattro e vanno da un cessate il fuoco immediato all’accordo di pace tra Russia e Ucraina. Ma la proposta non ha suscitato un grande interesse né un grande appoggio da parte della comunità internazionale perché risulta poco efficace.
Il piano di pace non è arrivato ancora a destinazione
Il ministro aveva consegnato il piano nelle mani del segretario generale dell’Onu Guterres che si era assunto l’impegno di far arrivare a Mosca e a Kiev il documento. Ma sembra che il progetto non sia mai arrivato tanto che il quotidiano Domani ha scritto che il “piano non è mai davvero esistito” riferito alla sua presenza ai tavoli delle parti interessate.
A rivelare l’assenza del piano fantasma è stato il portavoce del Cremlino Peskov. Questi ha dichiarato che ancora non avevano ricevuto nessun documento: “Speriamo di riceverle e poterle esaminare” aveva detto Peskov.
Nonostante questo è bastato leggere il contenuto del documento a Mosca per capire di cosa si trattava e per bocciare il progetto del ministro grillino. La critica più dura arriva da Medvedev. “Sembra che non sia stato preparato da diplomatici, ma da politologi locali che hanno letto molti giornali di provincia e operano solo con fake news ucraine”. Così aveva commentato il vicepresidente del consiglio di sicurezza su Telegram.