In tre settimane di guerra la Polonia è il paese che ha accolto più profughi dall’Ucraina. Sono circa due milioni i profughi ucraini che hanno trovato rifugio al confine polacco scappando dal loro paese. Il maggior flusso di profughi che arriva in Europa passa dalla frontiera polacca la Porta d’Europa. Il motivo di questo numero è dovuto anche alla connotazione geografica del territorio. Mentre a sud con Slovacchia, Ungheria e Romania il percorso è ostacolato dai Monti Carpazi, la frontiera con la Polonia è in una distesa pianura. Questo permette il traffico di civili.
Dalla Porta d’Europa, come è chiamata Medyka arrivano milioni di donne e bambini. Qui operano poco le grandi Ong e si trova il sostegno delle piccole associazioni non solo polacche. Sono venute da tutto il mondo per aiutare la popolazione ucraina a superare la frontiera, accoglierla con un té caldo e un pasto caldo con le gelide temperature per poi farle arrivare in Unione Europea. Medyka è la prima città polacca, europea oltre il confine ucraino. Qui ci sono anche la comunità pachistana in Germania, l’associazione Usa dei Sikh, gli israeliani di Sauveteurs sans frontières e altre associazioni che a volte forniscono anche solo un supporto psicologico.
Spesso le donne e i bambini con i loro cani e poche borse arrivano dopo un viaggio a piedi. Arrivano alla frontiera dopo che hanno percorso da soli nel freddo e affamati più di 80km a piedi per arrivare in Polonia dall’Ucraina. Questo è dovuto al problema dei corridoi umanitari che spesso hanno fallito. I bombardamenti russi non permettono alle persone di raggiungere i confini senza il pericolo di essere raggiunti dai missili. Ma gli ucraini resistono e continuano a lottare e con loro i milioni di volontari polacchi che hanno deciso di aiutare il più possibile i loro “fratelli ucraini”.
Il peso di questa guerra per la Polonia
La Polonia sente questa oppressione e questa violenza territoriale anche un po’ sua. La resistenza dell’Ucraina per imporre la sua autodeterminazione contro la prepotenza russa è per la Polonia una lotta che riguarda anche gli altri paesi dell’Europa dell’Est che hanno faticato tanto per uscire dall’orbita sovietica e che ora si vedono invasi di nuovo dalle manie imperialiste di Putin.
Il presidente polacco continua a sostenere Zelensky e la sua ammirevole resistenza e continua a invocare la Nato per un missione armata. Non si accontenta solo della pace ma vuole sconfiggere Putin. La Polonia vuole vedere battuto il suo nemico, che è lo stesso dell’Ucraina e della Moldavia e della Georgia e di altri paesi che temono una nuova invasione da parte della Russia. Una guerra che deve lasciare Putin indifeso e solo così come la Russia per evitare che la storia si ripeta.