I presentatori della tv russa – che sono di fatto dei veri e propri propagandisti – stanno calcando molto la mano sulla questione del nucleare. La Russia ha sempre messo in mostra le sue potenzialità nucleari cercando di spaventare il nemico e rassicurare la popolazione russa sulla grandezza dell’Armata Rossa. Ma ora sembra che la situazione stia sfuggendo di mano al Cremlino.
L’arma nucleare viene enfatizzata in maniera troppo diretta e leggera quasi si parlasse di barzellette o battute ironiche. Insieme alla presentazione del missile Sarmat con testate nucleari la tv russa ha mandato in onda immagini che ritraevano l’Europa e mostrava le capitali europee come bersagli. I presentatori fomentano la propaganda del Cremlino che si diffonde tra la popolazione ma non arriva soltanto il messaggio della potenza russa ma anche il pericolo di una guerra atomica.
Dalla tv russa arrivano le minacce all’Occidente: Vi trasformeremo in cenere radioattiva” proclamano i presentatori. “Un solo lancio e l’Inghilterra non c’è più. Boris, pensaci” minaccia Kiselyiov, propagandista numero uno del Cremlino. Le immagini mostrano il Regno Unito colpito da missili e droni subacquei che creano una superbomba atomica. Minacce a Londra ai paesi Ue e a tutta la Nato.
La leggerezza con cui la Russia parla del nucleare è preoccupante
La situazione sta prendendo il largo tanto che l’oppositore di Putin, l’uomo d’affari Leonid Nevzlin lancia un allarme su questo modo di parlare dell’atomica da parte della tv russa. “Putin ha rotto il tabù sulla minaccia nucleare, se ne parla tutti i giorni, con leggerezza e faciltà, come se non si stesse parlando di armi che distruggeranno l’umanità, ma al massimo di un crollo in borsa” dichiara preoccupato.
Ma non è l’unico a mostrarsi preoccupato dalle terrificanti immagini e dichiarazioni che circolano sui media russi. Anche l’alleato presidente bielorusso Lukashenko frena sull’ipotesi di un conflitto nucleare dichiarandolo inaccettabile. Lukashenko dichiara di non essere al corrente di nulla ma non nasconde che Putin sarebbe capace di scatenare un attacco contro l’Occidente.
Del resto è chiaro che fosse questo l’obiettivo di Putin con l’invasione in Ucraina. La sua ostilità non è da ricercare nei suoi rapporti con l’Ucraina piuttosto con la Nato e con gli Stati Uniti soprattutto.