Il paese balcanico è sempre più vicina al Cremlino. La Serbia che si trova nel cuore dell’Europa ma non fa parte dell’Unione europea, è sempre più distante da Bruxelles e troppo pericolosamente vicina a Mosca. Dopo esattamente trent’anni dallo scoppio delle guerre nei Balcani, la Serbia torna a minare gli equilibri nella regione e in tutta Europa.
Ad aumentare i sentimenti nazionalistici di Vucic, il presidente rieletto per la quinta volta in Serbia, sono le spinte indipendentistiche della Republika Srpska di Dodic in Bosnia-Erzegovina che vogliono ricongiungersi con Belgrado. Questo movimento potrebbe far riemergere, dopo trent’anni, i conflitti interetnici che avevano scosso i Balcani.
Queste spinte non sono nuove ma da mesi l’ Alto rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina, Christian Schmidt, che garantisce il rispetto degli accordi di pace di Dayton, avverte del rischio di un’implosione della federazione serbo-croato-musulmana creata nel 1995.
A giocare un ruolo cruciale in queste tensioni è la Russia di Putin. La Serbia e la Russia sono sempre state molto vicine. Sebbene il paese balcanico abbia cercato di manifestare una neutralità di facciata, la realtà è che ha bisogno del supporto di Putin che è felice di sostenere come ha fatto con tutti i nazionalisti sovranisti europei.
La Serbia non è sulla black list di Putin e non ha aderito alle sanzioni imposte all’Occidente. Inoltre, ultimamente ha ricevuto un grosso carico di armi dalla Cina, un silenzioso alleato di Putin. Questa vicinanza di Belgrado con il Cremlino preoccupa l’Europa anche perché entrambi i paesi sono caratterizzati da un governo autoritario. Il rischio per l’Europa è proprio un sostegno di Putin alla Serbia o alla comunità serba in Bosnia per scatenare una nuova guerra nei Balcani.
La Serbia, anche se in questo momento Vucic ha preso strade lontane da Bruxelles, è ancora in lizza per entrare nell’Unione europea. Nonostante la sua recessione dal punto di vista democratico con Vucic che insieme ad Orbàn sembra essersi alleato contro le istituzioni Ue, la Serbia è la prima nel processo di integrazione dei Balcani.