I servizi di intelligence tedeschi hanno intercettato le conversazioni radio dei soldati russi che hanno commesso gli orrori di Bucha. La BND quindi ha le prove che questi atti atroci sono stati compiuti dall’esercito russo.
Queste conversazioni smentiscono le teorie di Mosca secondo le quali le immagini e i video circolati sui media in questi giorni riguardanti la cittadina di Bucha siano stati fabbricati dalla propaganda ucraina e dai media occidentali. Il Cremlino ha continuato a negare la responsabilità ´dei crimini commessi sui civili nonostante le prove evidenti.
Ad eliminare ogni sorta di dubbio, sollevato anche da alcuni politici e giornalisti italiani sulla veridicità delle immagini, arrivano le prove audio in possesso dell’intelligence tedesca. A rivelarle è stato il quotidiano Der Spiegel.
Lo schema dell’esercito russo
Un altro particolare agghiacciante che è emerso da queste intercettazioni è la normalità con cui i soldati parlano delle terribili azioni fatte sui civili. Non si tratta quind di azioni isolate o casuali. I soldati russi hanno seguito uno schema ben preciso. Hanno seguito gli ordini di un disegno militare studiato.
Le conversazioni fanno pensare ad una consuetudine nel compiere questi crimini e dunque presupporre che azioni del genere siano state compiute anche in altre città. Per questo motivo l’intelligence tedesca sta lavorando ad altre converazioni radio.
Gli orrori di Borodyanka
La prova che potrebbero essere state commesse atrocità simili sta anche nelle immagini di Borodyanka. Qui i militari ucraini entrati in città hanno trovato uno scenario perfino peggiore di quello di Bucha. Come ha sottolineato il presidente Zelensky, qui le vittime sono molte di più che a Bucha e le terribili azioni si sono riversate anche sui bambini.
A Borodyanka gli ucraini hanno trovato morte e devastazione. I soldati russi hanno violentato e stuprato donne, anziani e addirittura bambini. Si contano circa 5mila crimini di guerra. E purtroppo sembrano non fermarsi qui. Si teme il peggio anche per Mariupol, la città martire di questo conflitto dove gli abitanti sono ormai ostaggio dell’esercito russo.