Il tour di Draghi per cercare di raggiungere l’autonomia da Mosca a livello energetico non si ferma. In questi giorni il premier è in Israele per il suo primo viaggio in Medio Oriente, era infatti dal 2015 che un presidente del Consiglio italiano non metteva piede nello stato ebraico. I motivi di questa visita sono molti soprattutto in vista del suo viaggio a Kiev con il cancelliere tedesco e il presidente francese. Ma c’è anche un interesse personale a far discutere il capo di Palazzo Chigi con i vertici israeliani. E questo è il gas.
La proposta di approfittare anche del gas israeliano è venuta proprio da Gerusalemme che aveva proposto a Draghi di prendere anche il loro in vista del progetto di diversificazione delle forniture energetiche.
Il premier non se lo è fatto ripetere e ha organizzato un viaggio a Gerusalemme che si è detta disposta a fornire l’Italia del proprio gas. Le vie di approvvigionamento sono tre ma la più fattibile e veloce è quella che sfrutta il gasdotto della pace che collega Israele con l’Egitto. Attraverso un processo di liquefazione e rigassificazione il gas israeliano arriverebbe in Italia grazie alle strumentazioni d’avanguardia ebraiche.
“L’Italia condivide anche con Israele la volontà di accelerare la trasformazione dei sistemi energetici, di fare leva sull’innovazione tecnologica e di rilanciare continuamente la cooperazione su “ricerca e sviluppo” e le sue ricadute industriali” si legge in una nota del Palazzo Chigi in vista della visita in Israele del premier.
L’energia è in cima all’agenda di Draghi. Dopo aver conquistato l’intesa con l’Algeria che incrementerà a 9 miliardi di metro cubo di gas le sue esportazioni verso l’Italia ora è il turno del maxi giacimento israeliano. Da pochi anni è stato scoperto un maxi giacimento nella costa del territorio. Questo è stato ribattezzato Leviathan e si trova a 130 chilometri da Haifa nella zona economica esclusiva.
Si tratta del più grande giacimento di gas naturale nel Mediterraneo – che è stato scoperto finora. Questo giacimento confina con quello egiziano Zhor, scoperto dall’Eni. Le riserve stimate sono di circa 600 miliardi di metri cubi. Il Leviathan è entrato da poco funzione ma Israele è intenzionata a creare un collegamento con l’Europa approfittandone della guerra e dei nuovi rapporti che si sono creati tra Mosca e l’Ue.