Illuminazione pubblica assente in via Carnevale alla Perriera, Brucculeri e Blo’ chiedono il ripristino

In Via Salvatore Carnevale, a soli 100
metri da Via Allende, da quasi due anni l’amministrazione comunale lascia nel buio completo una zona residenziale. E’ la denuncia che arriva dai due consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’.

I due riferiscono della rimozione di un palo della luce pericolante, avvenuto due anni fa, non solo non è stato previsto alcun intervento sostitutivo, ma è stato addirittura interrotto il collegamento elettrico che garantiva l’illuminazione dell’intera via interna.
“Ironia della sorte scrivono i due in una nota oggi – o forse simbolo amaro di una gestione distratta – proprio mentre il Carnevale accendeva la città tra luci, carri e festeggiamenti, Via Carnevale restava immersa nell’oscurità. Una coincidenza tanto beffarda quanto emblematica: la festa del Carnevale è passata, ma a Via Carnevale il buio è rimasto. E con esso, anche il degrado.
Durante il periodo delle celebrazioni, mentre a poche decine di metri si spendevano ingenti somme per illuminazioni temporanee e spettacoli, i residenti di Via Carnevale si ritrovavano circondati dal degrado e dall’insicurezza, in una zona ormai divenuta un orinatoio pubblico a cielo aperto durante il Carnevale”.
I due inoltre riferiscono, a loro avviso, di un paradosso sconcertante con l’amministrazione che ha recentemente installato tre pali fotovoltaici in aperta campagna, a circa 30 metri l’uno dall’altro, per illuminare non abitazioni, ma terreni agricoli in vendita. “Una scelta – commentano – che solleva forti dubbi sulla scala delle priorità adottate da chi governa la città. Nonostante le continue segnalazioni dei residenti e le nostre sollecitazioni in consiglio comunale, nessuna azione concreta è stata intrapresa per ripristinare un servizio basilare come l’illuminazione pubblica. A questo punto, ci chiediamo: per essere ascoltati, i cittadini di Via Carnevale devono forse
trasformare le loro abitazioni in carri allegorici? O organizzare una sfilata per ottenere un
palo della luce? E’ ora di spegnere le luci dello spettacolo e accendere quelle del buonsenso”.
I due, pertanto chiedono un intervento immediato per il ripristino dell’illuminazione in Via Carnevale
e l’apertura di un confronto serio sulle priorità della città.

Sei mesi senza semaforo in via Mazzini a Sciacca, servono 10 mila euro

Il semaforo di via Mazzini com’è il bar dell’ospedale? Sono già passati sei mesi senza impianto semaforico e più di due anni senza bar. Per il bar c’è già stata l’assegnazione del servizio, ma per il semaforo, fermo da novembre 2024, non si registrano novità. Al Comune di Sciacca non sono bastati sei mesi per ripristinare il semaforo tra via Cronio e via Mazzini che è stato abbattuto da un mezzo in transito, nelle ore notturne, nella zona. La polizia municipale attraverso gli accertamenti eseguiti è riuscita a risalire a marca, modello e colore del mezzo che ha abbattuto il semaforo. Dell’automobilista, però, nessuna traccia perchè dalle immagini non si rileva il numero di targa e così sarà il Comune a dovere pagare un danno da 10 mila euro. L’attesa, però, dura da troppo tempoCiò che non si comprende sono i tempi biblici per un intervento tanto necessario come questo che riguarda la sicurezza di migliaia di automobilisti e motociclisti che ogni giorno transitano in quella zona. Si sta andando oltre ogni ragionevole tempo di attesa in una città in cui la sicurezza spesso è posta alla base di alcune scelte e poi trascurata per altre.

Fedeli in preghiera per papa Francesco anche a Sciacca, Veglia in chiesa Madre

Si e’ svolta ieri sera, nella Basilica di Maria Santissima del Soccorso, la Veglia di Preghiera organizzata dalla Comunità Ecclesiale di Sciacca e dal Consiglio Pastorale Cittadino in suffragio di Papa Francesco.

Alla Veglia hanno preso parte tanti fedeli, le parrocchie di Sciacca e i gruppi scout che hanno animato la celebrazione con canti carichi di fede e speranza.

Per chi vi ha preso parte, ieri sera, e’ stato un momento intenso e profondo dove si e’ dato spazio alle riflessioni tratte dal testo della Conferenza Episcopale Italiana.
“Abbiamo affidato – ha scritto oggi il Consiglio Pastorale Cittadino – al Signore il nostro amato Papa Francesco, grati per il dono della sua vita e del suo servizio alla Chiesa”

Emergenza idrica Sicilia, proroga urgente per salvare l’agricoltura

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La emergenza idrica in Sicilia continua a rappresentare una minaccia concreta per l’intero comparto agricolo, soprattutto nella parte occidentale dell’isola. L’on. Carmelo Pace, Presidente del gruppo parlamentare della DC all’ARS, lancia un appello forte e chiaro: prorogare urgentemente l’Ordinanza commissariale n. 9 del 21 novembre 2024, che consente il trasferimento d’acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello tramite la cosiddetta “bretella”.

Perché prorogare l’emergenza idrica in Sicilia è vitale

Secondo Pace, la scadenza del 5 maggio – termine ultimo della vigente dichiarazione dello stato di emergenza – rischia di abbandonare gli agricoltori proprio nel momento più delicato della stagione irrigua. Infatti, l’emergenza idrica Sicilia non solo non si è attenuata, ma continua a creare gravi difficoltà logistiche e produttive, nonostante i provvedimenti già adottati.

La proroga dell’ordinanza è quindi ritenuta “indispensabile per i nostri agricoltori, per la tenuta dell’intero comparto e per l’economia di tutto il territorio”, come dichiarato dallo stesso on. Pace.

Gli effetti positivi degli interventi già attuati

Grazie allo stanziamento di 18 milioni di euro da parte della Regione Siciliana, sono stati sospesi e in alcuni casi esonerati i canoni irrigui. Un sollievo importante che ha permesso agli agricoltori di affrontare la stagione con più serenità. Ma senza una proroga dello stato di emergenza idrica Sicilia, tutti gli sforzi rischiano di essere vanificati.

La “bretella” e il ruolo strategico della Diga Castello

La diga Castello, destinata a uso promiscuo (potabile e irriguo), è stata finora alimentata dal trasferimento di circa 2 milioni di metri cubi d’acqua provenienti dalla diga Gammauta. Questo trasferimento è stato reso possibile grazie alla sospensione temporanea della produzione idroelettrica da parte di Enel, concessionaria della diga. Un sacrificio necessario per garantire l’approvvigionamento idrico alle comunità locali e al settore agricolo.

La Sicilia occidentale resta in allerta

A differenza del versante orientale, dove le piogge hanno colmato gli invasi, la Sicilia occidentale resta in piena emergenza idrica. Secondo l’on. Pace, solo la proroga dello stato di emergenza nazionale potrà consentire un’azione strutturata ed efficace per evitare il tracollo del settore agricolo.

Conclusione

La proroga dello stato di emergenza idrica Sicilia non è solo una questione tecnica, ma una scelta strategica per la sopravvivenza economica di intere comunità. La politica regionale è ora chiamata a intervenire con tempestività e determinazione.

Interrogazione di La Vardera a Schifani per un giovane detenuto di Calamonaci

L’onorevole Ismaele La Vardera ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore regionale alla Salute sulla vicenda del giovane di Calamonaci Paolo Montalbano detenuto “in gravi condizioni fisiche e psichiche”. Montalbano, 24 anni, è detenuto nel carcere di Catania dal febbraio 2024. Ha patteggiato la pena di 5 anni a seguito dell’aggressione a un medico a Palermo.

“La famiglia di Paolo Montalbano – scrive La Vardera nell’interrogazione – ha più volte richiesto, tramite appelli e lettere, la concessione degli arresti domiciliari in ragione delle gravi problematiche sanitarie di cui soffre il figlio Paolo, tra cui un significativo dimagrimento di circa 40 kg e un progressivo deterioramento della sua salute fisica e psichica, atteso che al giovane è stata riconosciuta l’invalidità”.

“Il padre del giovane detenuto ha anche scritto una lettera al Presidente della Repubblica, ricevendo una risposta che ha portato all’intervento del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – aggiunge il parlamentare nell’interrogazione – il quale ha spiegato che Paolo è stato trasferito dal carcere di Sciacca a quello di Catania per garantirgli un’adeguata assistenza sanitaria; la famiglia del detenuto, contesta che tale trasferimento non abbia prodotto i risultati sperati, in quanto le condizioni di salute del giovane continuano visibilmente a peggiorare”.

La Vardera chiede se “il Presidente della Regione e l’assessore Regionale per la salute siano a conoscenza di quanto soprariportato; se il governo regionale abbia attivato dei canali di comunicazione con il Ministero della Giustizia o con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per sollecitare una risposta alle problematiche sanitarie sollevate dalla famiglia Montalbano; se siano previsti piani o iniziative regionali per garantire che i detenuti siciliani in gravi condizioni di salute ricevano un trattamento sanitario adeguato, in linea con le normative nazionali ed europee sui diritti umani; in che modo la Regione Siciliana sta monitorando le condizioni di salute dei detenuti, in particolare quelli con disabilità e gravi patologie, per evitare che la detenzione in carcere possa compromettere ulteriormente la loro salute; se il Governo Regionale abbia in programma di avviare iniziative di sensibilizzazione o di supporto per migliorare la condizione sanitaria dei detenuti, in particolare per quelli con problemi psicofisici; se il Governo Regionale reputi adeguata la risposta delle strutture penitenziarie siciliane, rispetto alle esigenze sanitarie dei detenuti”.

Milan in finale di Coppa Italia, Inter ko 3-0

MILANO (ITALPRESS) – Il Milan torna grande nella serata più importante e supera l’Inter con un netto 3-0, qualificandosi per la finale di Coppa Italia. Sono una doppietta di Jovic e una rete di Reijnders a far volare i 7 volte campioni d’Europa, che nel derby di andata avevavo fermato i nerazzurri sull’1-1. La prima chance è per i padroni di casa e arriva al 10′. Darmian sfrutta un buco lasciato sulla sinistra da Hernandez, entra in area e va al tiro in diagonale con il destro ma la palla esce a lato. Al 22′, è Jimenez a lasciare scoperta la fascia destra a Dimarco, che riceve palla e ci prova con il sinistro, ma la palla centra la traversa. Al 33′ sono ancora gli uomini di Inzaghi a rendersi pericolosi, quando Barella serve al centro Taremi, il quale fa da sponda di testa per Martinez, che da ottima posizione spara alto. Gol sbagliato, gol subito. Al 36′, Fofana allarga sulla destra per Jimenez, che mette al centro un pallone al bacio sul quale si avventa Jovic, il quale anticipa Darmian e incorna di testa, trafiggendo Martinez e portando in vantaggio i suoi alla prima vera occasione creata. I nerazzurri si riportano in attacco ma senza riuscire a impensierire ulteriormente Maignan. Il primo tempo si chiude sull’1-0 in favore degli ospiti. I rossoneri partono bene nella ripresa e al 4′ raddoppiano. Hernandez calcia un corner dalla destra, la sfera rimpalla addosso a Barella e Jovic è il più lesto di tutti a battere Martinez con un tocco di rapina che vale il 2-0 e la doppietta personale. Il primo squillo dei campioni d’Italia in carica giunge al 22′, quando De Vrij salta bene di testa su angolo del neo entrato Calhanoglu ma Maignan è decisivo in tuffo e salva i suoi. Per la formazione di Conceicao, la ciliegina sulla torta arriva al 40′. Leao riceve palla al limite dell’area e imbuca al centro per Reijnders, che si inserisce con i tempi giusti e supera Martinez con il sinistro per il definitivo 3-0. Il risultato non cambierà più. Il Milan attende ora l’esito della sfida di ritorno tra Bologna ed Empoli (3-0 per i felsinei all’andata) per capire chi affronterà nella finalissima di Roma.
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Salvini “Dopo anni di guerra e morte in Ucraina, è l’ora della pace”

ROMA (ITALPRESS) – “Dopo anni di guerra e di morte, è l’ora della pace”. Così su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, rilanciando le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui la posizione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky “sulla Crimea mette a rischio i negoziati di pace”.
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Ucraina, Trump “Le dichiarazioni di Zelensky prolungano lo sterminio”

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il presidente statunitense Donald Trump ha accusato il premier ucraino Volodymyr Zelensky di “prolungare il campo di sterminio”, dopo che quest’ultimo si è opposto alla cessione della Crimea alla Russia come parte di un possibile piano di pace. Osservazione che contribuisce ad alimentare il clima di tensione in un contesto in cui domani sono previsti dei colloqui a Londra tra funzionari statunitensi, europei e ucraini per quanto riguarda la pace e la possibile cessione del territorio alla Russia: “Non c’è nulla di cui parlare, è la nostra terra. La terra del popolo ucraino”, ha affermato Zelensky.

Con un post pubblicato sul suo social Truth, Trump ha dichiarato che “questa affermazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Obama e non è nemmeno un punto di discussione – scrive il tycoon nel post -. Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole perchè non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo?”.

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Castellanos e Dia rilanciano la Lazio, 2-0 sul Genoa al Ferraris

GENOVA (ITALPRESS) – Dopo la delusione ai rigori in Europa League contro il Bodo Glimt, la Lazio riparte in campionato con una vittoria per 2-0 contro il Genoa al ‘Ferraris’, trascinata dalla prestazione del Taty Castellanos, che si riscatta dopo l’errore decisivo dagli undici metri di giovedì scorso. L’argentino apre le marcature al 32′ (di Dia la rete del raddoppio), ma soprattutto dà il via all’azione che produce l’episodio chiave di una partita che proietta i biancocelesti a 59 punti in classifica, ad una lunghezza dal Bologna quarto. Al 22′ il centravanti vince un duello con De Winter, aggancia la palla al volo e serve un passaggio in profondità per Zaccagni che prima dell’ingresso in area di rigore viene steso da Otoa. L’arbitro Ayroldi fischia fallo ed espelle il difensore rossoblù, il cui debutto in Serie A dura così poco più di venti minuti. La Lazio alza i ritmi e raccoglie i frutti del suo assedio dieci minuti più tardi: Pellegrini crossa dalla sinistra e pesca in area Castellanos, che si coordina e con una mezza rovesciata non lascia scampo a Leali. Un doppio episodio che cambia così una partita che in avvio di gioco aveva riservato più di un pericolo a Mandas (rimasto anche leggermente stordito a causa dell’esplosione di un petardo intorno al quarto d’ora di gioco), decisivo in due occasioni su Pinamonti (al 10′ e al 13′). Nella ripresa la Lazio raddoppia, ma resta anch’essa in 10. Al 65′ Rovella inventa un filtrante per Dia che col diagonale mancino batte Leali, ma al 73′ il neo entrato Belahyane commette un grave fallo di gioco su Thorsby: Ayroldi estrae il giallo, viene richiamato al Var e trasforma l’ammonizione in espulsione. La Lazio deve gestire il finale di gara senza l’uomo in più e lo fa con ordine, rischiando pochissimo e dando minutaggio anche ad Hysaj e Noslin. Marco Baroni si riavvicina alla zona Champions. Per il Genoa invece slitta l’appuntamento con la salvezza matematica.
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Cagliari-Fiorentina 1-2, decidono Gosens e Beltran

CAGLIARI (ITALPRESS) – La Fiorentina trema contro il Cagliari, dopo due giorni difficili, ma esce vittoriosa dall’Unipol Domus: 2-1 in rimonta e l’Europa resta vicina. Privi di Kean, tornato a casa nel primo pomeriggio per motivi familiari, i viola schierano un attacco mobile: c’è Beltran con Gudmundsson. L’avvio però è decisamente sorprendente in negativo per i viola, che faticano a costruire gioco e soffrono il possesso dei rivali. Spinge subito il Cagliari con Viola e, dopo sette minuti, ecco il vantaggio sardo. Luvumbo salta Dodò e mette in mezzo, de Gea devia su Piccoli e quest’ultimo è lestissimo nel ribadire in rete: ottimo l’anticipo su Pablo Marì, è 1-0. Nei primi venti minuti ci sono solo gli isolani, che colpiscono anche un palo con Zortea e sfiorano il bis. Questo episodio sveglia la Fiorentina che, spinta dalla grinta di Mandragora, torna prepotentemente in gara. Caprile deve fare gli straordinari su Gudmundsson e i viola sfiorano due volte la rete, prima di trovarla effettivamente al 36′. Su una punizione battuta da Mandragora, Zortea si dimentica Gosens e quest’ultimo incorna in rete l’1-1. Il Cagliari perde Mina per infortunio, si vede negare un rigore su Luvumbo e si distrae nuovamente in avvio di ripresa. Il protagonista in negativo è ancora Zortea, sovrastato da Beltran: al 48′ è 2-1.
Da qui in poi la gara si rasserena e i ritmi si abbassano drasticamente, fino al triplo cambio di Nicola, che stravolge il suo centrocampo. Il Cagliari torna prepotentemente in gioco e sfiora il pari con Razvan Marin, costringendo Palladino a reagire: dentro Folorunsho e Comuzzo per proteggere una preziosissima vittoria. Due mosse che restituiscono il controllo del match alla Fiorentina, che sfiora anche il tris. Zaniolo, subissato di fischi per l’esultanza invernale (giocava nell’Atalanta), viene fermato da Caprile. La Fiorentina sale a 56 punti e la lotta-Champions s’infiamma: cinque squadre in quattro punti dal Bologna quarto (60) ai viola ottavi. Si ferma a quota 30 punti, invece, il Cagliari: sardi a +5 su Empoli e Venezia, ma il Parma li scavalca.
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