Acqua non potabile nelle contrade Sovareto, Isabella, Sant’Antonio, Cava di Lauro e Stancapadrone di Sciacca

Il Sindaco di Sciacca   ha emesso  un’ordinanza con la quale vieta l’utilizzo dell’acqua per scopi potabili nelle contrade Sovareto, Sant’ Antonio, Isabella, Cava di Lauro e  Stancapadrone.

“Si assicura – scriuve in una nota il gestore idrico – che gli operatori ed i tecnici di Girgenti Acque  stanno ponendo in essere quanto necessario per individuare le cause dello sforamento dei parametri dell’acqua e pervenire ad una rapida risoluzione della stessa”.

Lanciato da un balcone un sacchetto di pattume finisce vicino l’assessore. Risaliti all’incivile tramite i frammenti di una fattura idrica tra i rifiuti

La storia che indica il degrado di un’abitudine ancora purtroppo diffusa a Sciacca e’ accaduta ieri pomeriggio all’assessore all’ecologia, Carmelo Brunetto mentre stava effettuando una passeggiata in via Carlo Marx. Un episodio che l’assessore ha voluto raccontare sotto la metafora di una storia natalizia sul suo profilo Facebook. Un sacchetto dei rifiuti e’ atterrato a pochi metri dell’amministratore e della sua famiglia, con molta probabilità il sacco di monezza e’ stato lanciato da uno dei balconi  della via tra lo stupore di chi ha assistito all’atterraggio del pattume. Brunetto ha immediatamente allertato la polizia locale che ha effettuato una ricerca tra gli scarti per individuare una qualche traccia che avrebbe potuto  ricondurre all’autore dell’inqualificabile gesto. Gli agenti della polizia locale hanno rinvenuto i frammenti di una bolletta idrica e tramite il codice cliente dells fattura sono riusciti a risalire al nome e cognome. L’assessore ha formalizzato la denuncia ai carabinieri di quanto successo e adesso si attendono gli sviluppi di questa brutta vicenda.

Auguri amore mio, il film breve di Accursio Graffeo sulla violenza femminile al Multisala Badia Grande

E’ una delle ultime opere di Accursio Graffeo, il giovane cineasta saccense ma romano d’adozione che ha prodotto, ideato e realizzato grazie al crowdfunding su Facebook un film breve sul tema della violenza delle donne.  La proiezione del cortometraggio sarà il 28 dicembre alle ore 17.30 nella sala Degli Archi mentre a seguire nel Salone Degli Specchi sempre del Multisala Badia Grande seguirà un incontro dibattito sul tema con gli interventi dello stesso regista, di Maria Grazia Bonsignore, presidente Inner Wheel Sciacca Terme, Stefania De Michele, presidente Sezione Fidapa di Sciacca, Roberta Cirafisi, ostetrica e Ivana Dimino, psicologa e psicoterapeuta. L’incontro verrà accompagnato dalle letture di Nicola Cirabisi e gli interventi musicali di Beatrice La Sala.

Salvatore Li Petri sarà il nuovo Business developer del gruppo “Cantine Ermes” in Sicilia

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Salvatore Li Petri, ex direttore generale di Cantine Settesoli, dal primo gennaio inizierà il suo nuovo percorso di marketing e comunicazione visiva in una delle realtà più produttive dell’isola… Un’azienda giovane, ricostruita dopo il terremoto del 1968, che ha ferito profondamente i piccoli centri della Valle del Belìce. Da lì, un gruppo di giovani viticoltori decise di ripartire, intraprendendo un percorso di crescita e di riscatto sociale ed economico che si è concretizzato nel 1998, con la costituzione di “Cantine Ermes- Tenute Orestiadi”. La cooperativa siciliana conta, ad oggi, 2.335 viticoltori per 10.592 ettari di vigneto, di cui ben 3.258 in biologico, sui territori di circa cinquanta Comuni, facendo riferimento ad otto siti. Le bottiglie prodotte nel 2018 toccano quota 10 milioni, varcando i confini nazionali ed approdando in 25 Paesi. Dati che, uniti agli 80 milioni di euro di fatturato, rendono l’azienda una delle principali realtà vitivinicole non solo in Sicilia, ma sul suolo nazionale, sia in valore assoluto che per percentuale di crescita annua. La sede della cantina si trova proprio nel cuore della Valle del Belìce, tra i comuni di Gibellina e Santa Ninfa. Salvatore Li Petri sarà, dunque, il nuovo manager ai vertici di una delle più importanti cantine sociali d’Italia. Li Petri, 54 anni, direttore della “Settesoli” fino a poche settimane fa, potrà iniziare adesso una nuova esaltante esperienza.

Nel pomeriggio all’Asp di Agrigento l’insediamento del nuovo commissario, Santonocito

Si è  insediato nel pomeriggio di oggi Giorgio Giulio Santonocito, il nuovo manager che, con l’incarico di commissario, avrà il compito di guidare l’Asp di Agrigento nel prossimo periodo. A consegnare simbolicamente a Santonocito il timone della guida della sanità provinciale agrigentina è stato il direttore generale facente funzioni uscente Silvio Lo Bosco che, assistito dal direttore amministrativo Francesco Paolo Tronca, ha retto l’Azienda nel recentissimo periodo “traghettando” l’amministrazione Asp dalla precedente gestione commissariale dell’ex manager Gervasio Venuti verso il nuovo corso. Giorgio Giulio Santonocito, 50 anni, dottore in economia aziendale, proviene dall’Azienda Ospedaliera  “Garibaldi” di Catania dove ha rivestito l’incarico di commissario straordinario a far data dall’agosto 2017. Precedentemente, ancora in qualità di  commissario, ha retto per un triennio l’Asp di Caltanissetta, azienda presso la quale ha ricoperto anche il ruolo di direttore amministrativo dalla fine del 2013 sino a buona parte del 2014. Dirigente di svariate unità operative complesse (settore economico finanziario, coordinamento di staff) presso l’Azienda ospedaliera policlinico “Gaspare Rodolico” e presso il “Garibaldi” di Catania, Santonocito può anche vantare una significativa esperienza professionale presso il Comune di Catania, sia in qualità di ragioniere generale che di dirigente della seconda area dipartimentale e, ancor prima, al Comune di San Giovanni La Punta.  

Regione Siciliana: Tirocini nelle pubblica amministrazione, ecco il bando per 110 giovani laureati

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La Regione Siciliana ha deciso di attivare percorsi formativi, destinati a giovani laureati attualmente inoccupati, per lo svolgimento di un tirocinio extra-curriculare presso i vari dipartimenti dell’amministrazione. L’obiettivo è quello di creare un bacino di competenze adeguate alle reali necessità dell’apparato burocratico. “E’ un’iniziativa – spiega il presidente della Regione Nello Musumeci – che coinvolgerà le università dell’Isola e che abbiamo messo a punto, insieme all’assessore Lagalla, dopo un lungo e proficuo confronto con gli atenei. Potremo creare nuove opportunità formative, ma anche un indubbio beneficio per l’intera amministrazione che potrà contare su risorse umane con un alto livello di preparazione e un già solido know how”. Sul sito del dipartimento dell’Istruzione e della formazione professionale è stato pubblicato l’Avviso 26/2018 per l’attivazione di percorsi per rafforzare l’occupabilità di giovani laureati nella Pubblica amministrazione regionale, a valere sul Po Fse 2014-2020. La dotazione finanziaria complessiva messa a disposizione è di 2,7 milioni di euro, che verrà ripartita in base alla classe dimensionale degli atenei siciliani partecipanti e, quindi, impegnati a gestire e attuare i percorsi formativi. Gli allievi dovranno avere un’età non superiore ai 35 anni, essere residenti in Sicilia e dovranno aver conseguito una laurea magistrale, specialistica o di vecchio ordinamento con un voto minimo di 105/110. Daranno maggiore punteggio i titoli post laurea, come il dottorato di ricerca o il master, ed è richiesta la conoscenza della lingua inglese, comprovata dall’avere sostenuto l’esame presso l’università dove si è conseguito il titolo di laurea o dal possesso di una certificazione almeno di livello A2. “I percorsi – spiega l’assessore dell’Istruzione Roberto Lagalla – prevedono una fase iniziale di formazione di novanta ore, dedicata all’approfondimento di conoscenze relative all’attività amministrativa regionale, inserita nel contesto nazionale ed europeo. A questo seguirà la definizione di un piano formativo individuale, sviluppato in considerazione sia delle competenze di ciascun allievo, sia delle attività con cui dovrà confrontarsi presso uno dei dipartimenti ospitanti e individuati sulla base del gap di competenze di cui soffrono. La loro presenza porterà, quindi, benefici immediati”. La fase successiva di tirocinio avrà la durata di dodici mesi, con un impegno massimo non superiore alle 1.256 ore da svolgersi in coerenza con gli orari di servizio degli uffici regionali. A ogni tirocinante sarà corrisposta una indennità mensile per un massimo di 1.603 euro lordi. L’università beneficiaria metterà a disposizione di ogni allievo un tutor che collaborerà con quelli dell’istituzione ospitante, assicurando in questo modo i supporti formativi necessari. Al termine del tirocinio è previsto un corso di formazione avanzato di restituzione, sistematizzazione e approfondimento delle competenze acquisite, della durata complessiva di trenta ore. Tutte le domande dovranno essere inviate entro le ore 14 del 21 gennaio 2019.

Per aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti la Regione sigla un accordo anche con la chiesa, collaboreranno 1797 parrocchie

Da oggi la Regione ha un alleato in più per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e avvicinarsi progressivamente ai livelli previsti dalla legge. Si tratta delle 1797 parrocchie dell’Isola che, dopo aver sottoscritto un accordo con i Comuni in cui ricadono, potranno avviare il progetto “Opifici di pace” e promuovere tra i cittadini comportamenti virtuosi finalizzati al corretto smaltimento di carta, cartone, vetro, plastica, legno e alluminio. E’ quanto prevede la convenzione firmata a Catania dall’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, e da monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo del capoluogo etneo, in rappresentanza della Cesi. Era presente anche il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante. “Per metterci per sempre alle spalle l’emergenza rifiuti – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – ci siamo dati due anni di tempo e due anni impiegheremo. La raccolta differenziata è strategica per raggiungere questo obiettivo e diventa, quindi, fondamentale il contributo, responsabile e costante, dell’intera collettività. Avere adesso anche la Chiesa al nostro fianco e potere contare sulla forza persuasiva che ha la parola di un sacerdote che sale sul pulpito, è un grande vantaggio. Il traguardo collettivo di un ambiente più sano e vivibile è possibile e porterà, inoltre, benefici economici per tutti”. Le parrocchie, in sinergia con i Comuni, avvieranno una campagna di educazione ambientale e, in particolar modo, di sensibilizzazione alla raccolta differenziata. Verranno creati appositi spazi di raccolta, in aree pubbliche o messe a disposizione dalle chiese: gli eco-centri “opifici di pace”, appunto. Qui i cittadini potranno recarsi per depositare i rifiuti da riciclo e l’accesso sarà loro consentito tramite un tesserino d’identificazione. “Ne beneficeranno tutti – spiega l’assessore Pierobon – fermo restando che oltre alla quantità di ciò che verrà raccolto, si prenderà in considerazione la qualità. Alle parrocchie, ogni anno, sarà infatti riconosciuto un doppio contributo: il corrispettivo dei consorzi Conai calcolato sulla base del volume dei rifiuti che riusciranno ad intercettare e il 50 per cento del risparmio ottenuto dal minore conferimento in discarica. Per gli utenti che parteciperanno alla raccolta, invece, è prevista una riduzione della Tari che i Comuni dovranno inserire all’interno dei propri regolamenti”. “Naturalmente – aggiunge l’assessore – è un’iniziativa che, in prospettiva, potrà coinvolgere tutte le confessioni religiose. Da non sottovalutare l’aspetto sociale, oltre che etico, perchè con i proventi potranno essere avviate diverse attività in favore dei nuclei familiari più bisognosi”. Il progetto “Opifici di pace” è stato approvato con delibera dalla Giunta regionale. La convenzione tra Regione e Cesi ha la durata di due anni e potrà essere rinnovata per altri tre.

A Menfi avviati i lavori di pulizia del torrente Mandrarossa, finanziamento di 395 mila euro

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Sono stati avviati oggi i lavori di pulizia del vallone Mandrarossa e del canale secondario affluente di contrada Fiori, a Menfi. L’esondazione del Mandrarossa ha causato, nello scorso mese di novembre, gravi danne a un centinaio di famiglie menfitane. All’avvio dei lavori hanno assistito anche il sindaco, Marilena Mauceri, il vice sindaco Viviani e gli assessori Li Petri e Curreri. L’intervento comprende la pulizia totale di circa 5 km di valloni e la durata prevista è di 120 giorni per un importo di quasi 395.000 euro. Si tratta di una prima fase. L’intervento complessivo comprende la pulizia dei valloni Mandrarossa, Cavarretto, Mirabile e Femmina Morta con uno stanziamento di 726.000 euro.

Alunni della Sant’Agostino imbucano la lettera a Babbo Natale nella speciale casetta di Babbo Natale

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La “Posta di Babbo Natale”, la tradizionale iniziativa  natalizia di Poste Italiane, è stata riproposta anche quest’anno. 

Si tratta di una raccolta delle letterine destinate a Babbo Natale e che ha visto coinvolti quest’anno  i piccoli alunni del secondo circolo didattico Sant’Agostino, ai quali Poste Italiane ha riservato una speciale cassetta allestita presso l’ufficio postale di Sciacca 1, Piazza Noceto 1, diretto da Vitalba Segreto, riconoscibile grazie alla decorazione con l’immagine di Babbo Natale.

Durante l’incontro i bambini hanno letto le loro letterine e le hanno imbucate nella cassetta natalizia; da lì i “Postini di Babbo Natale” le hanno raccolte per la consegna allo speciale destinatario.

Gli alunni si sono esibiti eseguendo canti tradizionali natalizi e riscuotendo gli apprezzamenti e un grosso applauso dal pubblico.

L’Anta contesta le modalità di reimmissione in libertà dei cani dopo la sterilizzazione da parte del Comune di Sciacca

L’Anta contesta e mette tutto nero su bianco a proposito della reimmissione in libertà dei cani randagi a Sciacca dopo la sterilizzazione. In particolare, secondo l’Associazione animalista, manca un’adeguata pianificazione. Infatti, in una nota, vengono riportati alcuni recenti episodi in cui tale procedura non avrebbe rispettato la tutela e il benessere dell’animale come previsto dalla legge: << Ancora una volta mi duole rilevare come questa amministrazione – scrive Anna Maria Friscia, rappresentante legale dell’associane – poco interesse mostri nei confronti di un territorio in completo stato di abbandono, dove azioni di questa natura, messe in essere senza un minimo di pianificazione, non fanno altro che peggiorare cio’ che è sotto gli occhi di tutti>>. Concludendo, poi, con una riflessione: << Quando si pensa all’inserimento di un cane sul territorio, è necessario pensare alle conseguenze, alle ripercussioni sul territorio e all’incolumità dei cittadini e che , ci piaccia o no, sapere che anche un cane ha diritto di sopravvivere. Un cane non monitorato, denutrito, impaurito, rappresenta un pericolo per tutti >>.