Nasceranno due centri polifunzionali a Montevago per anziani e bambini

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Saranno aperti due centri polifunzionali per anziani e bambini a Montevago che offriranno accoglienza e supporto a tutta la famiglia favorendo attività di recupero del disagio sociale. Si tratta del progetto Integra-Azioni presentato dal comune di Montevago in partnership con le cooperative “L’albero delle idee” e “La grande quercia” finanziato col fondo Unrra relativi all’anno 2018 per interventi socio-assistenziali per un importo complessivo di 157.568 euro mentre quello cofinanziato è di 63.951 euro e il contributo concesso ammonta a 93.616 euro.  I centri apriranno le porte alle famiglie che necessitano di sostegno e aiuto sociale, ponendosi come luogo di incontro per la vita di relazione, sostenendo la famiglia nelle funzioni primarie di accadimento e sottraendo gli anziani dall’abituale senso di solitudine. I servizi che si offriranno sono: mensa, trasporto con il taxi sociale, segretariato sociale, dopo scuola, assistenza sociale e psicologica destinati ai bambini, agli anziani e alle loro famiglie. Il servizio sarà garantito a 25 famiglie e si svolgerà dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30 per la durata di un anno. l progetto prevede di implementare il servizio micro nido rivolto a cinque bambini di età compresa tra 12-36 mesi e di sviluppare il progetto mediante azioni di sostegno educativo rivolto a 10 minori di età compresa tra 3-10 anni; di accogliere, tramite un servizio diurno, all’interno della casa di riposo 10 anziani ultrasessantacinquenni. I 5 utenti del servizio micro nido e i 10 utenti del centro diurno potranno usufruire del servizio mensa attivo presso le due strutture polifunzionali. I restanti 10 utenti saranno impegnati in attività di doposcuola al fine di limitare la dispersione scolastica. Saranno realizzati momenti ludico ricreativi attraverso attività laboratoriali. Durante l’anno saranno organizzate feste in occasione delle principali festività, si faranno attività di giardinaggio, si realizzeranno attività socioculturali a favore delle famiglie e attività a tema con le stagioni di riferimento

Anche “SbullApp” per contrastare il bullismo con 35 scuole della Sicilia coinvolge e una larga rappresentanza agrigentina

Il progetto regionale “I-Peeersbullo: contrasto del fenomeno del bullismo e del cybernullismo attraverso la peer education” con 35 scuole di 9 province siciliane coinvolte comprende anche “SbullApp”, l’applicazione social per dispositivi fissi e mobili, creata specificatamente per gli studenti, che potranno segnalare episodi di bullismo o, comunque, di comportamenti inappropriati. Il progetto rientra tra le iniziative del Ministero dell’Istruzione con la finalità di promuovere interventi di sensibilizzazione e di incentivazione della comunità studentesca verso i temi dell’educazione all’uso attento del linguaggio e al rispetto delle regole di convivenza civile, nei contesti di relazione linguistica scolastica ed extra-scolastica. Questa mattina, a Castelvetrano, il momento conclusivo di un’attività, che coinvolge, complessivamente, 70 docenti tutor e circa 800 studenti con scuola capofila la “Novelli” di Monreale, diretta da Chiara Di Prima. L’iniziativa vuole rappresentare un’occasione unica nel suo genere, in quanto mette insieme, a lavorare fianco a fianco, studenti siciliani, di tutti i livelli scolastici, provenienti da molteplici e differenziati contesti territoriali ed esperienziali, con un unico obiettivo comune: lanciare un messaggio di speranza per la costruzione di un mondo più giusto e più vero, dove siano la solidarietà, il rispetto, l’inclusione sociale i valori guida di ogni comportamento e azione, dentro e fuori il contesto scolastico. Il messaggio viene elaborato in attività laboratoriali attraverso una molteplicità di linguaggi espressivi e multimediali: teatro, danza, arte, pubblicità, spot, contometraggio, mozione di legge, storytelling, giornalismo. La rappresentanza agrigentina è composta dall’istituto Sciascia di Agrigento, dall’Odierna di Palma Montechiaro, dal Manzoni di Alessandria della Rocca, dal Navarro e dal Crispi di Ribera, dalla Sant’Agostino, dal Mariano Rossi e dall’Arena di Sciacca.

Tunisino arrestato a Ribera con un chilo di droga

Adel Mekni, di 50 anni, tunisino, è stato arrestato ieri sera dai carabinieri a Ribera, trovato in possesso di un chilo di hashish e cinquantadue grammi di cocaina. L’uomo, che risiede a Ribera, viaggiava su un Suv Qashqai quando è stato fermato in località Verdura. Notando il nervosismo del nord africano, i carabinieri hanno approfondito i controlli e rinvenuto nel vano motore dell’auto dieci panetti della sostanza stupefacente. Un controllo ancora più approfondito ha acconsentito di trovare anche la cocaina. La droga sequestrata se fosse stata venduta avrebbe avuto un valore di circa quindicimila euro. Ulteriori indagini, coordinate dalla compagnia dei carabinieri di Sciacca, sono finalizzate ad identificare eventuali complici del tunisino che, con ogni probabilità, era proveniente da Palermo, diretto a Ribera. Si trova adesso detenuto nel carcere di Sciacca.

Sciacca: sistema i vestiti dismessi per i poveri. Il grande cuore della signora Pina

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Ha 82 anni e un cuore grande. E’ la storia della signora Pina, una saccense che dedica il suo tempo a fare volontariato. Ogni martedì e mercoledì mattina si reca all’interno dei locali della parrocchia “Beata Maria Vergine di Loreto”, alla Perriera, e si mette subito all’opera: seleziona i vestiti dismessi che arrivano dai tanti donatori, sistema quelli che hanno qualche difetto, aiuta e consiglia i meno abbienti che si recano per ricevere qualche indumento scegliendo con loro i capi più adatti alle loro esigenze. La decisione di dedicarsi al volontariato arriva da adulta, ma questo non cambia la nobiltà delle sue azioni. Non fa distinzioni tra italiani e stranieri: <<Quando aiuto le persone – racconta la signora Pina – mi sento meglio. Provo gioia>>. La sua esperienza è stata raccontata nel video del regista saccense Nino Sabella ed è stata diffusa il 5 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, dal Centro Servizi per il Volontariato di Palermo.

Un riberese morì nel disastro di Ustica del 1980, un milione di euro di risarcimento alla famiglia

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La terza sezione del Tribunale di Palermo ha riconosciuto un risarcimento di circa un milione di euro ad una famiglia riberese per i danni alla stessa causati dalla morte di un proprio congiunto nella tragedia di Ustica. Gli avvocati Liborio e Francesco D’Anna, difensori dei parenti della vittima, così’ commentano: “Riteniamo che questa sentenza costituisca un riconoscimento importantissimo per i nostri clienti e per tutti familiari delle vittime della strage di Ustica, prima ancora che economico, morale. Negli anni, al dolore per la perdita del proprio congiunto si è aggiunta l’incertezza sulle cause che hanno portato alla caduta del DC-9 ITAVIA al largo delle acque di Ustica e sulle responsabilità di chi ha causato la strage. Purtroppo l’atteggiamento dello Stato italiano riguardo alla vicenda non è sempre stato limpido. Molti, troppi gli interrogativi a cui hanno dovuto rispondere gli organi dello Stato e i Giudici in questi anni, per ricostruire e fare chiarezza su una vicenda che ha portato l’Italia agli onori della cronaca mondiale, purtroppo in negativo. Con questa sentenza viene messo ancora una volta nero su bianco che la responsabilità per la strage di Ustica è da attribuire allo Stato italiano, ed in particolare al Ministero della Difesa ed al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per non aver vigilato e garantito la sicurezza in volo. Si spera adesso che quello stesso Stato che per anni ha negato la propria responsabilità, con chiari e provati episodi di depistaggio delle indagini, abbia ora la sensibilità di non appellare la sentenza emessa dal Giudice di Palermo e di provvedere nel più breve tempo possibile all’adempimento della stessa. In caso contrario si assisterebbe ad un ulteriore mortificazione della memoria delle vittime che quel 27 giugno del 1980 persero la vita nel disastro di Ustica. Mortificazione che uno Stato degno di questo nome non dovrebbe più permettere.”

Nella foto, gli avvocati Liborio e Francesco D’Anna

Salvi i lavoratori precari del Comune di Sciacca: prorogati i termini per la stabilizzazione

E’ stato approvato all’ ”ARS”, insieme alla variazione di bilancio, un emendamento del M5S che proroga i termini per la stabilizzazione dei precari. Anche al Comune di Sciacca, così, tra beghe varie e bizze della maggioranza, possono tirare il fiato… Rischiava di slittare la stabilizzazione per 129 precari, compresi 75 ex lavoratori socialmente utili, a causa della mancata approvazione delle delibere da parte del consiglio comunale. Un testa a testa tra l’amministrazione comunale da una parte e l’opposizione dall’altra che però, in questo caso, ha avuto un lieto fine. “La mancata approvazione del ripiano nell’anno in corso, ha evidenziato il sindaco Francesca Valenti, è equiparata alla mancata approvazione di un rendiconto e quindi, tutto il disavanzo di 1,5 milioni di euro potrebbe incidere sul 2018. Questo non è sostenibile perchè si andrebbe ovviamente verso una situazione di disavanzo non copribile in alcun modo”. Tutto ciò, dunque, stando a quanto detto dal sindaco Valenti, avrebbe limitato delle attività come la stabilizzazione dei precari, appunto, che, fortunatamente, grazie all’emendamento pentastellato approvato ieri all’ ARS, è salva.

Forzato il portone d’ingresso dell’Ufficio Anagrafe al Comune di Sciacca, indagini dei Carabinieri in corso

Soltanto stamattina quando i dipendenti dell’Ufficio Anagrafe sono tornati al lavoro stamattina si sono accorti che qualcuno aveva cercato di manomettere e forzare il portone d’ingresso agli uffici posti nell’atrio Superiore del Comune di Sciacca. Immediatamente sono stati avvertiti i Carabinieri che hanno effettuato i primi sopralluoghi nelle stanze preposte ad ufficio. Dopo un primo controllo, pare che nulla sia stato portato via. Chi ha forzato la porta presumibilmente cercava del denaro, ma che non viene lasciato all’interno di quelle stanze. Non mancherebbero neanche documenti che si trovano all’interno dell’ufficio. Gli accertamenti dei Carabinieri sono ancora in corso e stanno rilevando anche le impronte digitali per poter risalire a chi ha potuto forzare il portone.  

Evade dai domiciliari per andare a comprare le sigarette: arrestata, a Castelvetrano, donna di 54 anni

La donna, Vincenza Corso, agli arresti domiciliari, è uscita dalla propria abitazione e si è recata presso un tabacchino per acquistare un pacco di sigarette ma è stata immediatamente bloccata da una pattuglia della Squadra Volanti del Commissariato di P. S. di Castelvetrano, che transitava proprio lungo la strada percorsa dalla Corso nel momento in cui stava andando a comprare le sigarette. La donna è stata subito riconosciuta dagli agenti del Commissariato, ai quali ha riferito di essersi allontanata solo per recarsi ad un tabacchino. Così Vincenza Corso è stata accompagnata al Commissariato di Polizia Stradale di Castelvetrano, dove è stata dichiarata in stato di arresto perché responsabile del reato di evasione. il Giudice Monocratico del Tribunale di Marsala ha convalidato la legittimità dell’arresto e la donna è stata nuovamente condannata a scontare la pena della detenzione domiciliare. L’arresto di Vincenza Corso è il sesto, per evasione, attuato dalla Squadra Volanti dall’inizio dell’anno nell’ambito dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, finalizzati a reprimere i reati in genere.

In una scuola di Ribera rubati anche i salvadanai con il denaro per aiutare il piccolo Gabriel

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Le scuole di Ribera continuano ad essere prese di mira dai ladri che, nottetempo, rubano di tutto. Durante la scorsa notte nel plesso “Cufalo” di via Berlinguer è stato portato via materiale didattico, ma sono stati rubati anche i salvadanai con il denaro per il bambino  che deve essere sottoposto a un intervento chirurgico a New York. Nonostante i capillari servizi di controllo che vengono svolti i furti nelle scuole di Ribera continuano. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri.

Due menfitani fermati a Palermo con tre panetti di hashish, obbligo di dimora

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Prima ai domiciliari e poi sottoposti all’obbligo di dimora a Menfi Accursio Maggiore, di 32 anni, e Fortunato Rizzo, di 47, fermati a Palermo su un’auto sulla quale i carabinieri hanno rinvenuto tre panetti di hashish del peso di circa 300 grammi e 2,5 grammi di cocaina. Dopo la convalida il giudice del Tribunale di Palermo, accogliendo la richiesta del loro difensore, l’avvocato Calogero Lanzarone, ha disposto nei confronti dei due menfitani l’obbligo di dimora nel Comune di residenza con divieto di allontanarsi da casa dalle 22 alle 7 del mattino. Gli indagati saranno giudicati con il rito abbreviato con udienza fissata per il 9 gennaio 2019.