Assegno Unico 2025: come recuperare gli arretrati INPS, scadenza entro giugno e procedura aggiornata

Attenzione alle scadenze per l’Assegno Unico 2025: se non hai rinnovato l’ISEE, rischi un importo ridotto. Ecco come rimediare e ottenere gli arretrati INPS.

L’Assegno Unico e Universale è una misura fondamentale per le famiglie italiane con figli a carico, che spetta mensilmente fino ai 21 anni dei figli (senza limiti di età per figli disabili). Tuttavia, per ricevere l’importo corretto, è necessario aggiornare ogni anno l’ISEE, altrimenti si rischia di percepire soltanto l’importo minimo, pari a 57,50 euro al mese.

Se non hai ancora aggiornato l’ISEE 2025, hai tempo fino al 30 giugno 2025 per farlo e ottenere gli arretrati INPS dal mese di marzo. Superata questa data, non sarà più possibile recuperare la differenza spettante.

Perché l’ISEE è importante per l’Assegno Unico?

L’importo dell’Assegno Unico dipende dalla situazione economica del nucleo familiare. Se non presenti l’ISEE aggiornato entro il 28 febbraio di ogni anno, l’INPS ti erogherà l’importo minimo previsto per chi ha un ISEE superiore a 45.939,56 euro o per chi non ha presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

Tuttavia, grazie alla normativa vigente, hai tempo fino al 30 giugno 2025 per presentare la DSU e aggiornare l’ISEE, recuperando così la differenza tra l’importo base ricevuto e quello realmente spettante con le eventuali maggiorazioni.

Esempio pratico:

  • Se il tuo ISEE aggiornato ti dà diritto a un assegno mensile di 200 euro e hai ricevuto finora 57,50 euro, presentando l’ISEE entro giugno potrai ottenere gli arretrati per la differenza a partire da marzo 2025.

Come richiedere l’ISEE 2025 per l’Assegno Unico?

Hai due opzioni:

  1. Online sul portale INPS: accedi con SPID, CIE o CNS, compila la DSU e ricevi l’attestazione ISEE via email in pochi giorni.
  2. Rivolgendoti a CAF o patronati: riceverai assistenza gratuita per compilare la DSU e ottenere l’ISEE aggiornato.

Ricorda che l’ISEE ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione, quindi l’ISEE 2024 è scaduto il 31 dicembre 2024 e deve essere rinnovato per l’anno in corso.

Scadenze importanti:

  • 28 febbraio 2025: termine ordinario per l’aggiornamento ISEE.
  • 30 giugno 2025: ultima data utile per ottenere gli arretrati INPS.

Non perdere questa opportunità: aggiorna subito il tuo ISEE 2025 e verifica il corretto importo dell’Assegno Unico per la tua famiglia!

Nuovo Codice della Strada 2025: cambiano le multe per divieto di sosta, ecco regole, cifre e limiti

Divieto di sosta, multe più leggere ma più severe per chi occupa aree riservate: ecco cosa cambia con la riforma del Codice della Strada 2025. Il nuovo sistema introduce tetti massimi alle sanzioni per le infrazioni ripetute, mentre restano salate le multe per chi parcheggia in zone dedicate ai disabili o ai mezzi pubblici.

Divieto di sosta: limite alle multe per la stessa infrazione

Chi vive o lavora in città sa bene quanto sia difficile trovare parcheggio, ma il rischio di trovare un verbale sul tergicristallo non sparisce mai. La riforma del Codice della Strada 2025, introdotta con la Legge n. 177/2024, porta alcune novità importanti, soprattutto per chi lascia l’auto in sosta vietata per periodi prolungati.

La novità principale è il tetto massimo alle multe per divieto di sosta: non sarà più possibile ricevere sanzioni illimitate per la stessa infrazione. In passato, ogni 24 ore di violazione corrispondeva una nuova multa, senza limiti. Oggi, invece, la sanzione massima non può superare i 408 euro (102 euro moltiplicati per quattro). Superato questo importo, non saranno emessi ulteriori verbali per la stessa violazione.

Questa regola si applica sia per la sosta vietata classica (es. parcheggio in aree vietate), sia per la sosta oraria gratuita oltre il tempo consentito.


Sosta oraria: multe progressive fino a 106 euro

Per chi sgarra con la sosta oraria gratuita (es. parcheggi consentiti solo per un’ora), la riforma introduce un sistema a penalità crescente:

  • Prima ora oltre il limite: multa di 26 euro
  • Seconda ora: multa di 54 euro
  • Terza ora: multa di 80 euro
  • Quarta ora: multa di 106 euro

Questo sistema evita sanzioni esagerate per piccoli ritardi ma penalizza chi abusa del tempo concesso.


Sosta tariffata: multe e maggiorazioni per chi non paga

Anche per i parcheggi a pagamento, il nuovo articolo 7 del Codice della Strada stabilisce regole chiare:

  • Mancato pagamento totale: multa da 42 a 173 euro, più il costo della tariffa giornaliera del parcheggio
  • Pagamento insufficiente:
    • Se il tempo extra è inferiore al 10% di quello pagato → nessuna sanzione
    • Se il tempo extra è tra il 10% e il 50% → multa ridotta del 50%
    • Se il tempo extra supera il 50% → multa piena, più tariffa giornaliera

Attenzione: la riduzione del 30% per chi paga entro 5 giorni si applica solo alla multa, non alle maggiorazioni.


Sosta in aree riservate: sanzioni più dure

Chi parcheggia dove non dovrebbe, come sugli stalli per disabili o alle fermate degli autobus, rischia sanzioni più salate:

  • Sosta su stalli per disabili: multa fino a 330 euro, con rimozione del veicolo e 4 punti decurtati dalla patente
  • Sosta alle fermate degli autobus: multa di 165 euro, con rimozione e 2 punti tolti dalla patente

Conclusioni: multe più giuste, ma attenzione alle regole

Il nuovo Codice della Strada 2025 punta a rendere più equilibrato il sistema sanzionatorio, evitando multe a raffica per la stessa infrazione, ma inasprendo le pene per chi ostacola i diritti altrui, come nei casi di sosta in aree riservate.

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Nuova sanatoria fiscale 2025: il Governo valuta lo stralcio delle cartelle esattoriali tra il 2000 e il 2010

Debiti fiscali cancellati per milioni di italiani? Il Parlamento valuta un condono tombale per le cartelle esattoriali irrecuperabili. Ecco cosa potrebbe cambiare per contribuenti e sistema di riscossione.

Il Parlamento italiano sta discutendo una possibile sanatoria fiscale 2025, con stralcio delle cartelle esattoriali più vecchie, quelle risalenti tra il 2000 e il 2010. L’obiettivo è alleggerire il carico fiscale gestito dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER), ridurre i costi di riscossione e offrire una nuova opportunità ai contribuenti in difficoltà economica.

Oltre 1.200 miliardi di euro di cartelle non riscosse

Il cosiddetto “magazzino fiscale” dell’AdER ha raggiunto cifre record: 1.272 miliardi di euro di cartelle esattoriali ancora aperte. Tuttavia, circa 537 miliardi sono già considerati irrecuperabili, perché collegati a soggetti falliti, deceduti o non più rintracciabili.

Il condono tombale su cui si discute punta a cancellare definitivamente i debiti ritenuti impossibili da riscuotere, in particolare quelli più vecchi di dieci anni. Un’operazione che, secondo le intenzioni del Governo, libererebbe la macchina fiscale da milioni di cartelle obsolete, migliorando l’efficienza del sistema e riducendo i costi di gestione.

Quali cartelle potrebbero essere cancellate?

L’ipotesi attualmente al vaglio riguarda lo stralcio delle cartelle esattoriali riferite a debiti erariali (tasse non pagate, multe e contributi) per il periodo 2000-2010. L’obiettivo è eliminare le pendenze fiscali ormai inutili, riferite a soggetti senza più possibilità di pagamento.

La misura potrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2026, come anticipato dal Documento di economia e finanza (DEF) 2025, che apre a politiche fiscali più eque e sostenibili.

Perché lo stralcio delle cartelle conviene anche allo Stato

Secondo il Governo, cancellare i debiti non esigibili significa:

  • Snellire il lavoro dell’AdER, concentrando gli sforzi sui crediti effettivamente recuperabili.
  • Ridurre i costi operativi, legati alla gestione di milioni di pratiche fiscali ferme.
  • Offrire un nuovo inizio ai contribuenti, in molti casi colpiti da eventi imprevisti come malattie, disoccupazione o crisi economiche.

Questa operazione si inserirebbe in una più ampia strategia di riforma fiscale, per rilanciare l’efficienza del sistema di riscossione e migliorare il rapporto tra Fisco e cittadini.

Alternative già attive: rottamazione-quater e rateizzazioni

In attesa del possibile condono tombale, sono ancora disponibili strumenti di definizione agevolata come:

  • Rottamazione-quater: pagamento solo della quota capitale del debito, senza sanzioni e interessi.
  • Rateizzazione fino a 120 mesi per chi ha difficoltà a saldare le cartelle esattoriali.

Queste misure restano accessibili per i debiti recenti o non compresi nella sanatoria.

I dubbi della Corte dei Conti e dei sindacati

La proposta di condono fiscale ha generato anche critiche. La Corte dei Conti teme che misure ripetute possano incentivare i contribuenti a non pagare, aspettando future sanatorie. Anche la CGIL ha espresso perplessità, sottolineando i rischi di scoraggiare chi ha sempre rispettato le scadenze fiscali.

Tuttavia, il Governo ribadisce che la sanatoria 2025 riguarderebbe solo i debiti irrecuperabili, quindi senza impatto reale sulle casse dello Stato, ma utile per ottimizzare risorse e processi.

Un nuovo rapporto tra Fisco e cittadini

Se approvato, il condono tombale 2025 segnerebbe un punto di svolta nella gestione dei debiti fiscali italiani. Un gesto per ricostruire la fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria, ponendo fine a un enorme arretrato e alleggerendo milioni di famiglie da pendenze ormai solo formali.

La proposta è ancora in discussione, ma il tema è al centro del dibattito politico e potrebbe trovare spazio nella prossima manovra finanziaria.

Bonus tende da sole 2025: come funziona, requisiti, beneficiari e novità per ottenere la detrazione fiscale

Confermato anche per il 2025 il bonus tende da sole, un’importante agevolazione fiscale pensata per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre il surriscaldamento degli ambienti interni. Scopriamo tutte le novità, i requisiti e le modalità per richiederlo entro il 31 dicembre 2025.

Cos’è il bonus tende da sole 2025?

Il bonus tende da sole 2025 è una detrazione fiscale IRPEF o IRES, a seconda che il richiedente sia un privato o un’azienda, applicabile all’acquisto e installazione di schermature solari. L’agevolazione rientra nell’ambito dell’Ecobonus, finalizzato a promuovere interventi di efficientamento energetico.

Confermata dalla Legge di Bilancio 2025 (art. 1, commi 54-56), la detrazione riconosciuta è:

  • 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 60.000 euro per la prima casa;
  • 36% delle spese fino a 60.000 euro per le seconde case.

La somma detraibile massima, dunque, è di 30.000 euro per unità immobiliare.

Attenzione: dal 2026 le aliquote scenderanno, arrivando progressivamente al 30% per tutti gli immobili a partire dal 2028.

Quali tipologie di tende sono ammesse?

Il bonus si applica a diverse tipologie di schermature solari, tra cui:

  • Tende da sole a telo avvolgibile;
  • Tende a rullo;
  • Tende veneziane a lamelle orientabili;
  • Tende frangisole su pergole agganciate all’abitazione.

L’installazione deve contribuire al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Chi può richiedere il bonus tende da sole?

Possono accedere al bonus:

  • Proprietari e nudi proprietari;
  • Usufruttuari, comodatari o locatari, con il consenso del proprietario;
  • Soci di cooperative (divise o indivise);
  • Imprenditori individuali e società di persone, per immobili non strumentali.

L’immobile deve essere già esistente, accatastato e in regola con eventuali tributi.

Requisiti tecnici e limitazioni

  • Le tende devono essere installate su superfici esposte a sud, est, ovest, sud-est o sud-ovest. Non sono ammesse tende installate su facciate esposte a nord.
  • Le schermature devono avere un impatto misurabile sull’efficienza energetica.

La detrazione è suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.

Come richiedere il bonus tende da sole 2025

Per ottenere la detrazione è necessario:

  1. Pagare con metodi tracciabili (bonifico parlante);
  2. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, inviare all’ENEA la scheda descrittiva dell’intervento;
  3. Conservare:
    • Il codice CPID della pratica ENEA;
    • L’asseverazione di un tecnico abilitato;
    • Le schede tecniche e marcatura CE dei componenti;
    • Le fatture e ricevute dei bonifici;
    • La delibera condominiale (in caso di lavori su parti comuni).

Perché approfittare del bonus tende da sole?

Questa agevolazione permette di:

  • Ridurre le spese fiscali;
  • Aumentare il comfort abitativo;
  • Migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile.

Danneggiamento a Lucca Sicula, tranciate piante di ulivo di un giovane coltivatore

Alberi di ulivo tranciati a Lucca Sicula, in contrada Giacato. Le piante che sono state prese di mira sono di proprietà di un coltivatore diretto di quarantotto anni del luogo.

I delinquenti si sono intrufolati sull’appezzamento e hanno tranciato le giovani piante. Il fatto e’ accaduto verosimilmente nei giorni scorsi, di notte, senza che nessuno si accorgesse di nulla.

Il coltivatore diretto che ha subito un danno quantificato in circa mille euro, non coperto da nessuna polizza assicurativa, si e’ recato alla Stazione dei Carabinieri per denunciare l’accaduto.

I militari dell’Arma hanno gia’ avviato le indagini. Non si tratta di un episodio nuovo in zona, pochi giorni fa, un caso analogo aveva riguardato un aranceto quando sono stati 65 gli alberi di arancio tranciati.

Carta Dedicata a Te 2025: nuova ricarica in arrivo a fine aprile, ma non per tutti – Ecco chi la riceverà e con quali requisiti

La Carta Dedicata a Te 2025 torna protagonista con una nuova ricarica prevista per fine aprile, ma non tutti potranno beneficiarne. Questo contributo economico da 500 euro, destinato all’acquisto di beni alimentari e carburanti, è riservato ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro, ma con alcune priorità specifiche.

Chi riceverà la nuova ricarica della Carta Dedicata a Te 2025?

Secondo quanto stabilito dal decreto 4 giugno 2024 e confermato nella Legge di Bilancio 2025, i fondi residui non utilizzati sulle carte assegnate lo scorso anno verranno redistribuiti. Il monitoraggio delle somme residue da parte di Poste Italiane si concluderà entro il 20 aprile 2025, e subito dopo le ricariche verranno erogate.

Le priorità di assegnazione sono:

  1. Nuclei familiari con almeno tre componenti, di cui uno minore nato entro il 31 dicembre 2010.
  2. Nuclei con almeno tre componenti, di cui uno minore nato entro il 31 dicembre 2006.
  3. Nuclei familiari senza minori ma con almeno tre componenti.

In ogni caso, l’ISEE ordinario più basso sarà il criterio determinante.

Quali sono i requisiti per ottenere la Carta Dedicata a Te?

Per beneficiare della misura è necessario:

  • Essere residenti in Italia con tutti i membri del nucleo iscritti all’Anagrafe della Popolazione Residente.
  • Avere un ISEE non superiore a 15.000 euro annui.

Non possono usufruire della social card:

  • I beneficiari di Naspi, Dis-Coll, cassa integrazione, mobilità o assegno di inclusione.

A cosa serve la Carta Dedicata a Te?

La carta consente di acquistare:

  • Beni alimentari di prima necessità (no alcolici).
  • Carburanti.
  • In alternativa al carburante, abbonamenti ai trasporti pubblici locali.

Gli acquisti possono essere effettuati solo presso gli esercizi convenzionati.

Novità 2025: meno fondi, meno beneficiari

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato la misura, ma con una riduzione dei fondi disponibili, portando la dotazione a 500 milioni di euro, contro gli 800 milioni dello scorso anno. Questo comporta la possibilità di un contributo inferiore ai 500 euro o di una platea di beneficiari più ristretta.

Infine, si ricorda che, per facilitare l’accesso alla misura, dallo scorso 3 aprile è possibile ripresentare l’ISEE escludendo i titoli di Stato fino a 50.000 euro, abbassando così l’indicatore e aumentando le probabilità di rientrare tra i beneficiari.

Incendio nelle aree verdi all’esterno dell’ospedale di Sciacca, una condanna

Il Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, ha condannato Calogero Diliberto, di 59 anni, saccense, che era accusato di avere appiccato il fuoco in aree verdi all’esterno dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca con conseguente pericolo di incendio. A suo carico la pena a un anno e 3 mesi di reclusione e 300 euro di multa.

Diliberto era accusato anche di avere invaso arbitrariamente per occuparli locali dismessi dell’ospedale di Sciacca e di avere portato fuori dalla propria abitazione , senza giustificato motivo, un’arma da lancio, denominata “Shuriken” e forbici da potatura, strumenti da punta e da taglio o comunque atti ad offendere. La vicenda si riferisce all’8 febbraio 2022.

Le indagini vennero condotte dagli agenti del commissariato di polizia di Sciacca.

“Estorsione aggravata dal metodo mafioso”, margheritese ai domiciliari

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha ripristinato gli arresti domiciliari per Domenico Bavetta, di 42 anni, di Santa Margherita Belice, coinvolto nell’inchiesta della Dda di Palermo su estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dal metodo mafioso.

Il Riesame ha accolto le indicazioni della Cassazione. Una diversa sezione del Riesame, in precedenza, aveva annullato la misura cautelare. La Cassazione aveva poi accolto il ricorso della procura della Repubblica di Palermo avverso l’annullamento e rinviato ad altra sezione del Riesame. Bavetta è difeso dall’avvocato Pietro Abate.

Cinque gli indagati che avrebbero svolto il pervasivo controllo e la gestione illecita delle attività agro-pastorali sul territorio di Santa Margherita del Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia fino al confine con Contessa Entellina. Avrebbero attuato un controllo sull’economica agro-pastorale dell’area e sull’utilizzo dei fondi agricoli e costretto i proprietari e i gestori dei terreni agricoli a cedere la disponibilità di ampie aree di terreno da adibire al pascolo abusivo del bestiame, imponendo il pagamento di canoni irrisori che, in taluni casi, non sarebbero stati nemmeno corrisposti.

Bologna-Empoli 2-1, emiliani in finale di Coppa Italia col Milan

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Bologna festeggia l’accesso alla finale di Coppa Italia contro il Milan. Forti del 3-0 registrato all’andata a Empoli, i felsinei rischiano poco o nulla nella gara di ritorno e vincono per 2-1. Sono Fabbian e Kovalenko ad andare a segno nel primo tempo, con Dallinga a siglare il gol vittoria nel finale di match. Ai padroni di casa bastano sette minuti per passare in vantaggio. Moro raccoglie palla al limite dell’area, si allarga sulla destra e pennella al centro una palla al bacio per Fabbian, che di testa trafigge Seghetti per l’1-0. Due minuti dopo, Seghetti deve alzare in corner un sinistro ravvicinato di Lykogiannis. Al quarto d’ora, il portiere si ripete su Dallinga. I toscani, quasi a sorpresa, firmano il pareggio al 33′. Sambia verticalizza per Solbakken, che va al tiro con il mancino trovando pronto Ravaglia alla respinta, ma Kovalenko è il più rapido di tutti nel ribadire in rete a porta vuota. Si va al riposo sull’1-1. Al 14′ della ripresa, Sambia commette un brutto fallo ai danni di Lykogiannis, ma l’arbitro lo grazie e lo ammonisce. Il Var, a sorpresa, non interviene. Il secondo tempo non offre grandi spunti se non qualche guizzo da parte dei rossoblù, che gestiscono senza alcun problema l’ampio vantaggio nel doppio confronto ai danni degli avversari. La partita sembra indirizzata verso il pareggio, ma al 41′ sono gli emiliani a firmare il 2-1. Dalla sinistra, Lykogiannis crossa una palla al centro sulla quale si fionda Dallinga, che salta più in alto di tutti e batte Seghetti nell’angolino. Il risultato non cambierà più. Vincenzo Italiano può così festeggiare la sua quarta finale personale da allenatore dopo le tre centrate nel recente passato con la Fiorentina. Mercoledì 14 maggio, il Bologna affronterà il Milan a Roma con l’obiettivo di alzare la Coppa Italia per la terza volta nella sua storia.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Call center, Assocontact “Preoccupa decisione ministero sul settore Bpo”

ROMA (ITALPRESS) – Le associazioni datoriali del settore BPO (Business Process Outsourcing), Call e Contact Center esprimono in una nota “forte preoccupazione” sul parere espresso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del Tavolo nazionale sulle telecomunicazioni svoltosi oggi presso il MIMIT. In particolare – a seguito della richiesta avanzata dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni circa il contratto di riferimento da applicare al mondo dei call e contact center – il Ministero del lavoro “ha confermato con una nota che il CCNL da applicare per il mondo dei servizi alla clientela sarebbe quello delle TLC, per altro scaduto da quasi 30 mesi”.
“La dichiarazione emersa oggi al Tavolo Telecomunicazioni MIMIT/MIN. LAVORO desta preoccupazione, perchè disattende i principi costituzionali e in particolare l’art. 39 della Costituzione – ha dichiarato Lelio Borgherese, Presidente di Assocontact – E’ importante ricordare che la normativa vigente – nel pubblico come nel privato – stabilisce già con chiarezza i criteri per individuare i contratti collettivi comparativamente più rappresentativi nei settori, rendendo superflui ulteriori interventi”.
“Per i servizi alla clientela in outsourcing, i contratti corretti sono quelli del commercio e dei servizi e tra questi quello specifico del BPO, sottoscritto a dicembre 2024 e depositato al CNEL con codice H641 – ha aggiunto -. Il settore del BPO è un settore diverso e distinto dalle telecomunicazioni per le quali opera, così come per altre decine di settori industriali, quali le utilities, le banche, le assicurazioni e la Pubblica Amministrazione. Le affermazioni del Ministro del Lavoro infine sono paradossali, perchè qualora si dovesse adottare in maniera universale il CCNL TLC, oggi i lavoratori delle aziende che hanno sottoscritto il contratto BPO sarebbero pagati di meno. Il CCNL BPO, specifico per il mondo degli outsourcer, garantisce infatti retribuzioni dirette e indirette più alte del contratto TLC”.
“Restano infine irrisolti i problemi strutturali del settore, legati più al costante calo dei volumi di attività che alla contrattazione collettiva, con esuberi e richieste di ammortizzatori sociali in ogni dove. Serve una riforma della struttura degli appalti di customer care e il superamento della logica a ‘cottimò, per uscire dalla crisi. Per questo sosteniamo la proposta di legge di riordino del settore, a prima firma On. Longi, e ne chiediamo l’approvazione immediata”.
“Assocontact resta come sempre disponibile al confronto – conclude Borgherese – ma invita il Ministero a rispettare i principi della rappresentanza, della contrattazione collettiva e ad evitare affermazioni in contrasto con la normativa vigente”.

– foto ufficio stampa Assocontact –
(ITALPRESS).