Inizierà giovedì 18 febbraio, dinanzi ai giudici della terza sezione della Corte di Appello di Palermo, il processo alla madre di una ragazzina minore di 14 anni e ad altri due imputati. A sette mesi dalla sentenza che ha condannato a 8 anni di reclusione e 80 mila euro di multa, con giudizio abbreviato, la madre della minore che sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali a Menfi e Gibellina ci sarà un nuovo giudizio.
Gli altri imputati sono i menfitani Vito Campo, di 69 anni, e Calogero Friscia, di 25 anni, condannati, in primo grado, rispettivamente, a 6 anni e 4 anni di reclusione.
La ragazzina, secondo l’accusa, sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali e la madre avrebbe favorito accompagnandola nei luoghi dove si consumavano gli incontri per somme che andavano dai 30 ai 200 euro.
La madre della ragazzina è assistita dall’avvocato Antonino Sutera, mentre gli altri due imputati dall’avvocato Calogero Lanzarone.
Altri due menfitani coinvolti in questa vicenda sono stati giudicati con il rito ordinario e condannati la settimana scorsa dal Tribunale di Sciacca.