Si apprestano ad avanzare richiesta di incidente probatorio per sentire la minore che sarebbe stata costretta a subire atti sessuali le difese degli indagati nella vicenda che ha portato a sei arresti, tra Menfi e Gibellina. Per le difese la ragazzina non sarebbe attendibile. Il Tribunale del Riesame, invece, nei giorni scorsi, ha confermato le misure cautelari e rigettato le richieste di annullamento avanzate dalle difese.
Gli indagati sono Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina, finito in carcere come la madre della minore; Viorel Frisan, di 37, di Gibellina, ed i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, Vito Sansone, di 43, e Vito Campo, di 69, tutti ai domiciliari. Le posizioni più pesanti sono quelle della madre della ragazzina e di Civello perché a loro viene contestata l’induzione alla prostituzione minorile ed è per questo che l’indagine è passata dalla Procura della Repubblica di Sciacca a quella di Palermo, trattandosi di un reato di competenza distrettuale. Oltre alla induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa nel procedimento vengono contestati anche violenza sessuale ed atti sessuali con minorenne. Sia Civello che Frisan, Friscia, Sansone e Campo avrebbero compiuto atti sessuali con la minore.