Due udienze, il 29 marzo e il primo aprile, per decidere sulle richieste di annullamento delle misure cautelari avanzate dagli indagati nel procedimento sui presunti atti sessuali con una tredicenne, a Menfi e Gibellina. Sono state fissate dal Tribunale del Riesame di Palermo per i sei indagati, finiti in carcere o ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal Procura della Repubblica di Palermo.
L’avvocato Calogero Lanzarone ha chiesto la revoca dei domiciliari per i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, e Vito Campo, di 69, che, nell’interrogatorio di garanzia, hanno respinto le accuse, e l’avvocato Giuseppe Buscemi per Vito Sansone, di 43, pure di Menfi, che dinanzi al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche l’avvocato Nino Sutera, difensore della madre della giovane, la romena finita in carcere per induzione alla prostituzione minorile, ha chiesto al Riesame la revoca della misura. Gli altri due indagati sono Pietro Civello, di 63 anni, e Viorel Frisan, di 37, entrambi di Gibellina, il primo in carcere e il secondo ai domiciliari. A Civello si contesta l’induzione alla prostituzione minorile ed a Frisan di aver compiuto atti sessuali con la ragazzina. I due sono assistiti dall’avvocato Antonino Vallone. Anche per loro udienza al Riesame.