Per il Gip del Tribunale di Palermo, Ermelinda Marfia, il menfitano Vito Riggio, di 46 anni, sulla base di quanto risulta dalle indagini, sarebbe “pienamente inserito, in modo stabile e continuativo, nel tessuto socio criminale della famiglia mafiosa di Menfi all’interno della quale risulta essersi mosso consapevolmente e liberamente” ed ha rigettato la richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere, avanzata dal suo difensore, l’avvocato Calogero Lanzarone. Riggio è tra gli otto indagati nell’inchiesta di mafia “Opuntia” ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione indagini e uno tra i quattro in carcere. Per il Gip non sono venuti meno gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelare.