Mentre Sciacca attende ancora il suo primo Prg, a Menfi sono già pronti a modificare quello approvato una ventina d’anni fa. Ma è forse quello urbanistico l’unico argomento sul quale, da quelle parti, Enzo Lotà non riesce a garantire quel basso profilo che ne ha fatto le fortune politiche. Ed è così che quattro consiglieri di opposizione, Corsentino, Giarraputo, Moschitta e Viviani, pur ammettendo che il Piano Regolatore sia un’occasione da non perdere, sostengono al tempo stesso di non potere rimanere in silenzio rispetto ad alcune presunte inesattezze. E così precisano che non è vero che per la redazione del nuovo piano non siano stati sostenuti costi per il conferimento di incarichi esterni, che ogni imprenditore agricolo con un piccolo lotto di terreno potrà destinarlo a turistico-ricettivo, se si considera che il nuovo schema di massima prevede lotti minimi pari a 15 mila metri quadrati per la costruzione di un solo posto letto, mentre sarebbe necessario abbassare questo parametro a 5000 metri quadrati. Ancora, per i quattro consiglieri non ci sarebbe stato il necessario coinvolgimento e condivisione con la città, che ad oggi sembra essere corpo estraneo alle scelte che si stanno compiendo, e sarebbero infine stati disattesi gli indirizzi in ordine all’utilizzo degli apporti tecnici e del coinvolgimento delle professionalità locali.