Processo di mafia “Opuntia” in appello a due menfitani, la difesa chiede l’assoluzione di Mistretta

E’ alle battute conclusive il processo di mafia “Opuntia” che si celebra dinanzi ai giudici della terza sezione della Corte di Appello di Palermo.

L’assoluzione di Matteo Mistretta, di 34 anni, di Menfi è stata chiesta dalla difesa, con gli avvocati Carmelo Carrara e Giovanni Castronovo.  Imputato anche un altro menfitano, Tommaso Gulotta, di 55 anni, anche lui di Menfi, difeso dagli avvocati Giovanni Rizzuti ed Accursio Gagliano, che hanno discusso nella precedente udienza chiedendo anche loro l’assoluzione del proprio assistito.

La conferma della sentenza di primo grado che ha portato alla condanna dei due imputati è stata, invece, la richiesta che era stata avanzata dal sostituto procuratore generale Vincenza Sabatino. In primo grado il Tribunale di Sciacca ha condannato Mistretta a 13 anni di reclusione e Gulotta a 15 anni. La difesa di Mistretta ha puntato sull’inattendibilità delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vito Bucceri e sull’estraneità dell’imputato ai fatti che gli vengono addebitati.

Il 14 settembre si tornerà in aula per eventuali repliche e poi i giudici entreranno in camera di consiglio per la sentenza.

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