Il Tribunale di Sciacca in composizione monocratica ha condannato tre menfitani per procurata inosservanza della pena.
Avrebbero aiutato, nell’ottobre 2015, un altro menfitano, Francesco Pecora, attualmente latitante, non imputato in questo processo, a sottrarsi all’esecuzione della pena.
Cinque mesi di reclusione per Patrizio Cammarata, di 59 anni, e 3 mesi ciascuno per Maria Vita Castellano, di 57, e Giovanna Bilello, di 27, a 3 mesi di reclusione. Cammarata e Castellano avrebbero dato ospitalità a Pecora, mentre la Bilello lo avrebbe accompagnato e supportato durante il suo viaggio in Germania, iniziato durante la sospensione dell’ordine di esecuzione. Pecora, dopo il carcere, è stato trasferito alla casa lavoro di Favignana da dove, però, alla seconda uscita, ha fatto perdere le proprie tracce. Pecora, che è difeso dall’avvocato Lillo Lanzarone, ha precedenti per droga. E’ stato coinvolto nell’operazione Bacchanalia. Patrizio Cammarata è difeso dall’avvocato Enrico Di Benedetto, Maria Vita Castellano dall’avvocato Giuseppe Scorsone e Giovanna Bilello dall’avvocato Antonino Sutera.