Appena sei barche sono rimaste nella banchina di ponente del porto di Porto Palo. Quasi tutti i proprietari si sono presentati e la Procura della Repubblica di Sciacca ha proceduto al dissequestro dei natanti ormeggiati che erano ben 110. A breve, tra agosto e settembre secondo le previsioni della Guardia Costiera, entrerà in azione il nucleo sommozzatori per la bonifica dello specchio acqueo con la rimozione dei corpi morti e di quanto è rimasto per l’ormeggio.
L’indagine ha comportato il sequestro dei natanti, ma anche di un intero tratto della banchina di ponente dove insistono le bitte per l’ormeggio delle barche, di parte dello specchio acqueo antistante la banchina dove sono collocati i cosiddetti corpi morti. E dei relativi corpi morti. Il tutto in un’area di circa mille metri quadrati. La struttura portuale di Porto Palo, comprese le banchine e il relativo specchio acqueo interno del porto, ricadono tra i beni demaniali marittimi e qualsiasi uso esclusivo o occupazione da cui scaturisca una limitazione al pubblico uso delle aree demaniali, compreso lo specchio acqueo, devono necessariamente essere autorizzati o concessi, tramite il rilascio di un apposito titolo concessorio. L’ormeggio di punta e con la collocazione dei corpi morti delle barche non può essere effettuato perché non autorizzato. Queste le motivazioni che hanno portato al sequestro.
E’ in corso l’identificazione dei proprietari degli ultimi natanti rimasti e, in ogni caso, a breve le barche saranno rimosse e messe in custodia a spese dei proprietari fino a quando non le ritireranno.