Anche quest’anno Planeta è presente in “The List”, l’autorevole classifica dei 50 “The World’s Most Admired Wine Brands 2021”, stilata dal magazine britannico Drinks International, conquistando il 17° posto della graduatoria e il 2° tra le sei aziende italiane presenti.
Arrivata alla sua undicesima edizione, “The World’s Most Admired Wine Brands 2021” è una graduatoria di altissimo profilo, stilata da Drinks International in collaborazione con Wine Intelligence. Ogni anno è annunciato “The List”: l’elenco dei 50 brand di vino più ammirati nei cinque continenti, selezionati dai membri della “Drinks International’s Academy”, che coinvolge centinaia di esperti di vino: da wine buyers, a sommeliers, grossisti, ristoratori, Master of Wine, scrittori di vino, educatori e altri professionisti.
A ciascuno di essi è chiesto di nominare i 5 brand di vino più apprezzati e ammirati, basandosi su valori quali la capacità di esprimere pienamente il proprio territorio, la qualità assoluta dei vini, la sua consistenza e coerenza con il prezzo, e infine la forza del marchio, dalla comunicazione al packaging e tutte le altre sue componenti.
“Non riusciamo a trovare le parole per ringraziare abbastanza Drinks International e tutta la giuria coinvolta: siamo davvero lusingati ed emozionati di essere al fianco delle più iconiche aziende del mondo, molte delle quali sono innanzi tutto famiglie e rappresentano da sempre la storia del vino. Questo riconoscimento assume per noi un significato particolare dopo la scomparsa del nostro fondatore Diego Planeta” affermano Francesca, Alessio e Santi Planeta. “In questo anno così imprevedibilmente travagliato, ci ha aiutato il lavoro del nostro team, che vogliamo ringraziare per essere riuscito a comunicare – quasi esclusivamente attraverso il web e i social – i valori che ci guidano da sempre: quelli di una famiglia che è in agricoltura da 17 generazioni, in armonia con il territorio e nel rispetto dell’ambiente. I valori tramandati da Diego Planeta, che oggi più che mai sono la nostra stella polare”.
Quella di Planeta è una storia di coraggio e impegno, di innovazione e tradizione: azienda e famiglia che si identificano, entrambe con lo sguardo rivolto all’orizzonte e i piedi saldamente nella terra, nei suoi valori. Coraggio e innovazione, perché a partire dagli anni ‘90 la penultima generazione – un manipolo di ventenni, guidati da Alessio Planeta, sotto l’ala protettrice del fondatore Diego Planeta – ha avviato un progetto completamente nuovo, che ha messo il vino al centro di tutte le attività agricole di famiglia. Dopo avere inaugurato nel 1994 la prima cantina all’Ulmo, ha preso vita il “Viaggio in Sicilia”: in poche parole, la ricerca dei territori più vocati sull’Isola, dove creare delle cantine autonome e produrre quelle che si ritenevano le eccellenze di ciascuna area, lavorando sui vitigni autoctoni ma continuando a sperimentare le varietà internazionali, queste ultime soprattutto a Menfi, il centro operativo dell’azienda, dove mai si è interrotta la crescita di vigne e cantine. La successiva tappa del viaggio è a Vittoria, siamo nel 1997 e qui regna l’unica DOCG siciliana, il Cerasuolo di Vittoria, con i primi vigneti e il successivo acquisto della tenuta di Dorilli; quindi Noto nel 1998 – con il preciso intento di raggiungere l’eccellenza nel Nero d’Avola, nella sua zona di elezione – con l’acquisto della tenuta di Buonivini; poi l’Etna, con l’acquisto nel 2008 dei primi 12 ettari di terreno a Sciaranuova, sul versante nord, e via via gli altri acquisti, che hanno portato a 32 gli ettari sul vulcano, dedicati al Nerello Mascalese e al Carricante, con piccole sperimentazioni di Pinot noir e Riesling. Questo viaggio ideale si conclude al momento a Capo Milazzo, nella minuscola cantina della Baronia, dove dal 2011 il focus è stato la DOC Mamertino e diverse antiche varietà autoctone, tra le quali spicca il Nocera. Oggi sono complessivamente 395 ettari e sette cantine in cinque diversi territori. Ciascuna con il suo enologo responsabile, ciascuna completamente inserita nel proprio territorio e su di esso modellata. Quattro dei cinque territori producono esclusivamente uve e vini certificati in regime biologico; Planeta aderisce al protocollo di sostenibilità SOStain fin dalla sua nascita: un’ulteriore garanzia di attenzione all’ambiente e al territorio.