Chiude lo Sprar di Montevago, critiche sulla La Rocca Ruvolo che chiarisce: “Decisione tecnica non politica”

Ha chiuso i battenti con quattro mesi di anticipo il centro Sprar di Montevago”. Lo comunica il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo in una nota in cui spiega le ragioni che hanno portato alla chiusura del centro con quattro mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dal progetto di sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati della durata di tre anni.

“Si tratta di una decisione tecnica e non politica, come sindaco sono stata sostanzialmente costretta a chiudere lo Sprar dal ministero dell’Interno per problemi legati all’affidamento dei servizi a causa di una gara espletata in difformità alle norme del codice dei contratti. La decisione è stata assunta, infatti, sulla scorta degli esiti di un’ispezione disposta dalla Prefettura di Agrigento.

Lo Sprar, che riguardava il periodo  1 gennaio 2017 – 31 dicembre 2019 e per un finanziamento di 1.700.000 euro, lo abbiamo chiuso con quattro mesi di anticipo avendo regolarmente pagato tutto alla cooperativa Quadrifoglio, che ha continuato a svolgere i servizi anche in assenza di una regolare procedura di gara. Man mano sono arrivati i soldi dal ministero e sono stati regolarmente dati alla cooperativa che ad oggi ha ricevuto un milione e quattrocentomila euro. Non c’è stato nessun disagio per gli ospiti che continueranno ad essere accolti dalla stessa cooperativa e nelle strutture di Montevago e Sambuca di Sicilia. Le risorse economiche residue, pari a circa trecentomila euro, saranno ugualmente assegnate alla cooperativa per la gestione del progetto Sprar che la stessa svolge al comune di Sambuca di Sicilia che ha già avuto da noi il nulla osta per ospitare i migranti nella sede di Montevago. Per questi ultimi nessun disagio verrà arrecato fino alla chiusura dello Sprar.

Sulla vicenda, il gruppo consiliare di opposizione – prosegue il sindaco di Montevago – mi sta attaccando in maniera scomposta senza che io, peraltro, abbia nessuna responsabilità. Se fosse vera la dichiarazione del consigliere Infranco, pubblicata su Facebook, che 140 comuni hanno operato affidando il servizio senza gara o con gare espletate in difformità alle norme del codice dei contratti senza che il servizio sia stato revocato sorgono molti dubbi e, sicuramente, altre Istituzioni saranno chiamate ad accertare come vengano gestiti milioni di euro.

Ritengo assolutamente fuori luogo accostare, come ha fatto l’opposizione, le scelte amministrative legate allo Sprar e l’encomio conferito dall’Ars al comandante e all’equipaggio del peschereccio ‘Accursio Giarratano’ che hanno soccorso in mare decine di migranti in difficoltà. Non accetto lezione di etica e di morale da nessuno. La coerenza vuol dire rispetto delle regole e delle norme anche quando queste possono risultare impopolari. La solidarietà è innanzitutto un sentimento intimo che deve nascere in ciascuno di noi utilizzando, se serve denari propri. E’, altresì, un valore cardine della nostra società che va sostenuto ed alimentato anche da parte delle istituzioni. In uno Stato di diritto, però, qualunque sentimento trova il proprio limite ultimo nel rispetto delle leggi dello Stato per le quali non si può ammettere a nessun titolo deroga”

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