Ben Kasem Bilal, di 27 anni, tunisino, che sta scontando una pena per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non ha collaborato, ma in carcere ha tenuto una condotta che il Tribunale di Sorveglianza di Palermo definisce “regolare e partecipativa alle attività trattamentali e scolastiche”. Così sconterà gli ultimi mesi, fino al gennaio 2024, in affidamento ai servizi sociali svolgendo attività di volontariato nel Belice, affidato a un sacerdote. Svolgerà attività presso una parrocchia di Montevago come addetto alle pulizie.
Il tunisino nella fase esecutiva della pena è stato assistito dall’avvocato Enrico Di Benedetto.
“L’applicazione dell’affidamento in prova ai servizi sociali – scrivono i giudici – non richiede che sia venuta meno la pericolosità sociale del soggetto, altrimenti non vi sarebbe ragione di applicargli la sanzione penale, richiede tuttavia che vi siano degli elementi esterni e concreti da cui desumere almeno un inizio di revisione critica delle scelte illecite di vita anteatta, e la sussistenza, almeno in nuce, delle condizioni perché attraverso gli interventi di trattamento possa essere promosso “un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale””.
Nella foto, l’avvocato Enrico Di Benedetto