Gli abbracci dei lavoratori rimasti a Montevago al collega Luigi Castiglione e al rappresentante sindacale Vito Baglio sono il momento più felice che all’interno di questa Calcestruzzi si è potuto celebrare negli ultimi sei mesi. Qualcuno fa fatica a trattenere le lacrime accogliendo la delegazione di ritorno da Roma che ieri ha raggiunto l’accordo al Ministero degli interni per la riapertura dell’azienda confiscata alla mafia, poi dichiarata fallita e infine, recuperata dalla decisione della Corte di Appello di Palermo.
All’interno del cancello di questa azienda, ufficialmente chiusa da dicembre scorso, i lavoratori non sono in realtà mai andati via, sono rimasti a vegliare giorno e notte confidando che alla fine, lo Stato si accorgesse dell’errore, che quell’attività per undici famiglie fosse ancora produttiva. Tenacia che dopo una lunga vicissitudine giudiziaria e burocratica, finalmente, ieri ha sancito il punto di svolta con la firma del vice ministro Bubbico sull’accordo con i sindacati che porterà alla riapertura e alla riassunzione degli undici lavoratori.