“Tutte le iniziative per l’accoglienza e l’integrazione dei 34 profughi ucraini ospiti a Montevago sono promosse nell’ambito di attività di volontariato puro con il coordinamento del comune, dalla presentazione della richiesta di protezione temporanea alla fornitura del materiale scolastico per i più piccoli, dal sostegno economico per fare la spesa ai corsi di italiano e alle altre necessità che quotidianamente si presentano”. Lo ha detto il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, oggi a margine di un incontro con i profughi per gli auguri pasquali e la consegna delle uova di cioccolato ai bimbi ucraini.
Nel rivolgere gli auguri di buona Pasqua alle famiglie accolte nell’ambito del progetto “Un cuore per l’Ucraina”, promosso in collaborazione con l’associazione “A Cuore Aperto” e altre associazioni del territorio, il sindaco ha fornito durante l’incontro gli ultimi aggiornamenti sulle attività di accoglienza e integrazione che sta mettendo in campo il governo a livello nazionale e in particolare sul contributo da 300 euro al mese, più 150 euro per ogni figlio, che i profughi che hanno fatto richiesta di protezione temporanea dovrebbero ricevere nel giro di qualche settimana, secondo quanto ha dichiarato ieri il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
“Quello che per esempio manca a comunità come la nostra – ha aggiunto il sindaco – è un mediatore culturale che ci favorisca anche con la lingua, e di questo credo che il governo nazionale se ne debba fare carico. Noi per fortuna abbiamo la collaborazione di Lesya, una donna ucraina che vive ad Agrigento e che ci sta dando una grande mano d’aiuto. Ma la figura del mediatore culturale va istituzionalizzata, non può essere lasciato tutto al volontariato. Come credo che ormai sia urgente concedere il tanto atteso contributo di autosostegno direttamente ai profughi ucraini. Ieri è stato detto che è ormai questione di qualche settimana dopo che è già passato più di un mese. Considerando che circa 900 mila profughi sparsi in Europa hanno già fatto rientro in Ucraina c’è il rischio che queste persone i contributi non riescano nemmeno a riceverli. Queste sono alcune delle difficoltà che si registrano nel sistema d’accoglienza ma che ben volontieri stiamo affrontando, grazie alla generosità di tutti i montevaghesi, di tanti volontari, donatori e di tutte le associazioni del territorio che ringrazio di vero cuore”.