La crisi idrica a Ribera sta assumendo contorni drammatici. Le infrastrutture vetuste e la carenza di interventi strutturali mettono a rischio il futuro del comparto agricolo dell’intera zona.
A denunciare la situazione è l’associazione Liberi Agricoltori di Ribera, che ha indirizzato un appello urgente al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno.
Il grido d’allarme arriva dopo che è stata confermata l’erogazione di una sola mensilità arretrata per il personale del Consorzio, mentre per le successive si attende ancora un decreto straordinario.
Una crisi idrica che colpisce l’intero comprensorio
La crisi idrica a Ribera non è solo ambientale, ma profondamente strutturale.
Le opere di captazione e distribuzione dell’acqua risultano inadeguate, fatiscenti e incapaci di fronteggiare le sfide imposte dai cambiamenti climatici. Il rischio concreto è il collasso economico dell’intero settore agricolo locale, cuore pulsante dell’economia del territorio.
Le richieste dell’associazione Liberi Agricoltori
In una lettera accorata, il presidente Dino Giovanni D’Angelo ha chiesto un incontro urgente con il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per discutere le seguenti proposte operative:
- Attivazione stabile della bretella Gammauta-Sosio Verdura-Castello, mediante una convenzione permanente con Enel Power, senza dover ricorrere a ordinanze straordinarie.
- Rifacimento ex novo del sistema di sollevamento Poggiodiana-Magazzolo, con installazione di pompe elettriche e nuova condotta da 600 mm su circa 10 km.
- Interventi immediati sulla sponda del lago Gorgo di Montallegro, ad oggi abbandonata.
- Ricostruzione completa dell’adduttore della diga Castello e rifacimento dell’intero sistema irriguo.
- Ripresa del progetto della diga sul fiume Valentino, adeguandolo alle nuove normative vigenti.
Crisi idrica Ribera, servono risposte concrete
La crisi idrica a Ribera non può più essere ignorata. L’agricoltura, già provata dalla scarsità d’acqua e dai ritardi nei pagamenti, rischia il collasso. Gli agricoltori chiedono risposte concrete, non solo promesse. Il tempo è scaduto: servono azioni immediate per evitare una crisi irreversibile.