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Crisi irrigua, consiglieri di Ribera scrivono al Prefetto: “Siccità minaccia migliaia di lavoratori”

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Una lunga lettera quella inviata da un gruppo di consiglieri comunali e dal presidente del consiglio comunale di Ribera indirizzata al Prefetto di Agrigento per denunciare le condizioni di un territorio minacciato dalla siccità e richiedere aiuto.
Ci rivolgiamo – scrivono i consiglieri comunali Pietro Siracusa, Alfredo Mule’, Federica Mule’, Calogero Cibella, Maria Grazia Angileri, Giuseppe Ciancimino, Salvatore e Giovanni Tortorici e Nicola Inglese unitamente al presidente Vincenzo Costa – a Lei con profonda preoccupazione riguardo alla grave siccità che sta colpendo il nostro territorio, il quale ha una vocazione agricola di fondamentale importanza.
La stagione irrigua è imminente e la mancanza di acqua rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro dei nostri agricoltori. Le recenti precipitazioni sono state insufficienti e le temperature miti di febbraio aggravano la situazione.
Nel nostro comprensorio sono presenti 13 mila ettari di irriguo, di cui 7000 ad agrumeto (con la famosa arancia Navel di Ribera, l’unica DOP d’Europa) e anche uliveti, vigneti, pescheti, pereti e albicoccheti. La produzione lordo – vendibile ammonta a 70-80 milioni di euro, che diventano 150 milioni con l’indotto. La diga Castello, di norma, fornisce acqua ai terreni di 14 Comuni, servendo una popolazione di 150 mila abitanti che vive con la produzione e la commercializzazione anche delle arance di Ribera, conosciute in Italia e in Europa.
Attualmente, una discreta quantità di acqua dal fiume Sosio affluisce alla diga di Gammauta dell’Enel, questa preziosa risorsa idrica potrebbe essere trasferita con periodicità costante alla diga Castello, direttamente per caduta tramite la bretella di collegamento già esistente.
Inoltre, una discreta quantità d’acqua si riversa costantemente nel fiume Verdura e si perde in mare. Immagini come quella, recentemente pubblicata sulla stampa, di una cascata d’acqua che si lancia nel fiume hanno scosso profondamente e sconfortato i nostri agricoltori, che vedono minacciato il loro lavoro e il loro sostentamento.
La siccità minaccia il lavoro di migliaia di persone e l’economia di un intero territorio, alimentando un clima di agitazione e protesta che potrebbe sfociare in disordini e problemi di sicurezza pubblica. Le recenti manifestazioni dei produttori agricoli a livello regionale e nazionale evidenziano la gravità della situazione e la necessità di interventi urgenti.
Le chiediamo di visitare il nostro territorio per vedere di persona la gravità della situazione e la sofferenza degli agricoltori e constatare la possibilità di alcuni interventi tecnici per affrontare le criticità.
La sua presenza sarebbe un importante segnale di attenzione e impegno da parte dello Stato.
È fondamentale sottoscrivere un Disciplinare tra Consorzio di Bonifica di Agrigento , Genio Civile, Enel e Regione Siciliana. Il Disciplinare deve stabilire che l’acqua debba essere utilizzata, come prescrive la legge Galli, in primis per l’alimentazione umana, poi per l’agricoltura e infine per l’industria. Ciò dovrebbe avvenire da ottobre in poi in presenza di scarse precipitazioni.
La situazione è critica e richiede un intervento urgente. Per questo motivo, chiediamo un incontro con Lei, coinvolgendo anche i Presidenti dei Consigli Comunali delle aree interne dei Monti Sicani, i Sindaci, i vertici del Consorzio di Bonifica, e alcuni imprenditori agricoli. Richiediamo con urgenza un decreto prefettizio che imponga di utilizzare l’acqua di Gammauta prioritariamente per scopi potabili e per l’irrigazione estiva.
Confidiamo nella sua sensibilità e nel suo impegno per affrontare questa grave emergenza. La collaborazione tra le Istituzioni è fondamentale per trovare soluzioni concrete e immediate che tutelino il futuro del nostro territorio e delle nostre comunità. In attesa di un suo cortese riscontro”

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