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Comune di Sciacca

Il sindaco di Ribera: “Acqua alle campagne per non distruggere produzione da 100 milioni di euro”

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“L’ acqua per uso irriguo deve essere garantita alla nostra comunità mettendo in atto
tutte le misure possibili, utili e necessarie per porre rimedio, una volta per tutte, alle gravissime conseguenze per l’economia di questo vasto territorio e per le nostre imprese agricole”. Lo scrive in una missiva indirizzata al presidente del consiglio comunale Vincenzo Costa il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo ripercorrendo quanto fatto finora per le problematiche relative alle risorse idriche.
“Un tema – si legge nella lettera – che mi ha visto impegnato già dall’inizio del
mio mandato elettorale. Questo impegno, da febbraio scorso, è diventato la mia priorità amministrativa ed anche dei colleghi sindaci del comprensorio perché nel frattempo, data la scarsità di piogge nel periodo invernale, tale problematica è diventata una emergenza in tutto il territorio regionale.
Ovviamente l’irrigazione è una risorsa fondamentale per la nostra agricoltura e quindi per la nostra economia che si basa prettamente sulla produzione della Arancia D.O.P., ma è anche una necessità per garantire l’ambiente e la biodiversità.
Da diverse settimane quindi, si sono succeduti incontri e tavoli di confronto con i rappresentanti del Governo Regionale, con gli esponenti dell’Assemblea Regionale, con le Associazioni di categoria, con gli Agricoltori e con i responsabili degli enti che curano la gestione della rete idrica a fini irrigui. L’obiettivo è stato quello di trovare celermente le soluzioni
condivise e sostenibili al fine di poter garantire la campagna irrigua estiva. Queste interlocuzioni si sono rivelate essere
un dialogo costruttivo che, con la collaborazione degli intervenuti, ha permesso di raggiunge i primi risultati. A fine
febbraio infatti, a seguito di incontri avvenuti a Palermo, sono state accolte le richieste avanzate dai Sindaci del territorio
come la proposta di attivare il travasamento dell’acqua della diga Gammauta nella diga Castello attraverso la bretella di
collegamento e la possibilità di concedere ai proprietari dei terreni lungo il fiume Verdura la possibilità di poter pompare
l’acqua senza bisogno di autorizzazione alcuna. Inoltre sono state discusse alcune misure di investimenti per la
realizzazione di opere irrigue con l’obiettivo di migliorare la rete esistente e renderla più efficiente e sicura, oltre alle
opere di interconnessione tra le dighe.
Agli inizi di marzo, grazie alla disponibilità ed all’intervento il Prefetto di Agrigento Filippo Romano, si è
riusciti a dare seguito a quanto proposto e dopo pochi giorni, la famosa bretella di collegamento tra la diga Gammauta
e la diga Castello è stata messa finalmente in funzione. Accanto a questa azione, è stato chiesto ad Enel green power,
che gestisce la centrale di San Carlo per fini energetici, di sospendere l’attività per far sì che l’acqua della diga Gammauta
venisse convogliata nella diga Castello fino ad un quantitativo ideale.
Purtroppo l’azione di pompaggio si è rivelata da subito non risolutiva, sia per le continue rotture nella condotta sia per
l’esiguo quantitativo di acqua nella diga che ha determinato l’interruzione delle operazioni di travasamento fino a
quando il livello delle acque non avrebbe raggiunto un quantitativo sufficiente.
La scorsa settimana, dopo aver preso conoscenza dei recenti sviluppi per mezzo di un video in cui si vedeva l’acqua della
diga Gammauta piuttosto che accumularsi nella diga scorrere lungo il fiume Verdura e perdersi a mare, sono stato
nuovamente ricevuto con alcuni colleghi Sindaci del territorio, dal Prefetto che prendendo atto di quanto
rappresentatogli, è intervento nei confronti delle autorità preposte per scongiurare che l’acqua si perda e far sì che
venga accumulata e trasferita nella diga Castello”.

La missiva continua poi con il riferimento all’incontro tra una delegazione di agricoltori presso il Palazzo Comunale e il primo cittadino durante il quale, dopo un
ampio e costruttivo confronto, si è deciso di produrre una mozione di indirizzo da proporre al Consiglio Comunale di
Ribera e degli altri Comuni del territorio.

Nella mozione, tra le varie iniziative, si chiederanno le seguenti iniziative:
1) L’utilizzo delle risorse idriche presenti nella diga Gammauta primariamente per accumulare quanta più acqua
possibile alla diga Castello attraverso la bretella di collegamento, garantendo il fabbisogno idrico necessario;
2) Ottenere nel più breve tempo possibile da parte dell’autorità competente (Autorità di Bacino del Distretto
Idrografico della Sicilia) i volumi di acqua da assegnare per uso potabile ed irriguo, così da consentire al
Consorzio di Bonifica la programmazione della prossima campagna irrigua;
3) La realizzazione, in tempi ragionevolmente brevi, di una ulteriore condotta idrica di collegamento che possa
trasferire direttamente l’acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello mediante la traversa del Gebbia,
permettendo così, una ulteriore modalità di riempimento della diga Castello;
4) Mettere in atto tutte le misure possibili per prelevare le acque che scorrono lungo il fiume Verdura,
accumulandole negli invasi;
“Si deve tenere conto – scrive Ruvolo – dell’acclarata sofferenza idrica che la Regione ormai vive sia a fini irrigui
ed anche per uso potabile. Tali problematiche scaturiscono da deficit strutturali ed infrastrutturali mai risolti negli anni
e che ad oggi determinano uno stato di allarme e preoccupazione nelle nostre comunità, in considerazione del fatto
anche che la preziosa risorsa continua a scorrere inutilizzata sull’alveo del fiume Verdura per poi perdersi a mare.
Le conseguenze sono facilmente intuibili se si considera che in tale area ricadono circa 15000 ettari di terreni sottesi,
tra agrumeti, pereti, uliveti e pescheti. Tali coltivazioni alimentano una produzione al lordo vendibili di almeno 100
milioni di euro, da raddoppiare se consideriamo l’indotto commerciale che genera tale settore”

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