Ne bis in idem. Non possono subire un altro processo per fatti per i quali sono già stati giudicati. Così il giudice del Tribunale di Sciacca Dino Toscano ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti dei tunisini Amin Rohai, di 35 anni, e Bassir Rafik, di 38, già condannati nel processo scaturito dall’operazione antidroga “Pit Stop”.
Ai due, difesi dagli avvocati Giuseppe Tramuta e Giovanni Forte, veniva contestato in questo nuovo processo un fatto riguardante spaccio del 17 gennaio 2019 che, però, era già compreso nel troncone principale del processo per il quale Amin Rohai è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione. A Bassir Rafik, il personaggio centrale dell’operazione antidroga, sono stati inflitti 6 anni e 6 mesi di reclusione. I due sono stati giudicati con il rito abbreviato. Un supermarket della droga, un fiorente smercio di stupefacenti sarebbe stato gestito a Ribera. E’ stata questa l’impostazione dell’accusa. I due avrebbero organizzato un “punto vendita” al dettaglio per molti acquirenti che si avvicinavano all’abitazione dalla quale si spacciava. I due, aprendo la porta o la finestra o uscendo fuori, avrebbero ceduto la droga, ritirando il denaro. Tutto questo a Ribera, nella centralissima via Roma.