Chiedono riti alternativi i due indagati nell’operazione antidroga “Pit Stop” eseguita a Ribera dai carabinieri nello scorso mese di marzo. Per l’accusa sarebbe stato creato un fiorente smercio di stupefacenti anche con cessione di droga a un minore e pure in prossimità della scuola media Crispi. Bassir Rafik, di 38 anni, con l’avvocato Giovanni Forte, ha chiesto il giudizio abbreviato, mentre per Amin Rohai, di 35, con l’avvocato Giuseppe Tramuta, il patteggiamento a 3 anni e 3 mesi di reclusione con il riconoscimento del fatto di lieve entità per cocaina ed eroina.
Il Gup del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, deciderà il 5 luglio prossimo. I due si trovano in carcere. Il sostituto procuratore Carlo Boranga aveva chiesto il giudizio immediato dopo che il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di revoca della custodia in carcere avanzata dai difensori.
I due avrebbero organizzato un “punto vendita” per molti acquirenti che si avvicinavano all’abitazione in questione. Aprendo la porta o la finestra o uscendo fuori avrebbero ceduto la droga, ritirando il denaro. Il tutto nella centralissima via Roma di Ribera, fino al 17 gennaio scorso.