Preoccupazioni per la situazione dell’ospedale di Ribera, interventi anche del sindaco Pace e del gia’ candidato Matteo Ruvolo

​Intervengono sulla questione dell’ospedale di Ribera oggi con due diverse note stampa anche il sindaco di Ribera, Carmelo Pace e Matteo Ruvolo.

Il sindaco Pace scrive all’assessore Razza:” A seguito della programmazione esposta nel corso di video conferenza, -scrivemil sindaco – era stata comunicata l’individuazione nel nostro territorio dell’Ospedale di Sciacca come Ospedale Covid, ritenendo non utilizzabile l’Ospedale di Ribera per cure ed interventi rivolti a pazienti affetti da Covid -19.
I provvedimenti attuativi di questi indirizzi, messi in atto dal Commissario ad acta, inducono a ritenere gli stessi non in linea con la programmazione annunciata e fonte di preoccupazione sia sul piano dell’offerta sanitaria per la popolazione del territorio, sia sul piano strettamente gestionale.
Accade infatti che dopo aver messo in atto ogni necessaria attività volta a preservare fisicamente l’area Covid dell’Ospedale di Sciacca, al fine di evitare il diffondersi del contagio, con la disposizione n. 32CA del 07/04/2020 il Commissario ad acta stabilisce che “ a far data da domani 08/04/2020, ogni forma di assistenza nelle strutture ospedaliere di Sciacca e Ribera, per eventuali urgenze chirurgiche COVID ……dovrà essere resa presso la struttura ospedaliera di Ribera”.
Non risulta nel contempo attivata dal Commissario ogni opportuna separazione dagli altri reparti, del blocco operatorio di Ribera da adibire a interventi su pazienti Covid, né individuati percorsi esclusivi di accesso che preservino dal contagio quanti accedono per assistenza No Covid presso l’ospedale di Ribera.
E’ appena il caso di precisare che per l’accesso al blocco operatorio e agli altri reparti esiste un unico sistema elevatore, che verrebbe ad essere utilizzato sia per pazienti Covid che non Covid.
Questa commistione preoccupa il sottoscritto e quanti, che per motivi diversi non legati all’emergenza sanitaria pandemica, si recano giornalmente presso l’Ospedale di Ribera.
Emergono anche per l’Ospedale di Ribera le medesime preoccupazioni esternate dal Sindaco di Sciacca, ed alle quali, se non in casuali interviste, né il Commissario ad Acta né la Direzione Provinciale Asp ha fornito le dovute risposte.
Tutto ciò sta pregiudicando la risposta Sanitaria nei confronti della popolazione di tutto il territorio, considerato che tanti cittadini, preoccupati di poter contrarre il virus, stanno ritardando o rinviando cure che avranno sicure ripercussione sulla loro salute.
Ma c’è di più con disposizione prot. 57962 del 09/04/2020 il Commissario ad Acta, dott, Firenze, di concerto con il Direttore Sanitario degli Ospedali Riuniti, dott. Migliazzo, ha stabilito che “ in considerazione dell’attuale emergenza da Covid – 19, che ha comportato la realizzazione presso il P.O. di Sciacca di un’area Covid all’interno della quale è stata inglobata l’U.O. di Medicina Interna tenuto conto che …..è preclusa nel summenzionato reparto la possibilità di ricoverare pazienti no Covid, dovendo, tuttavia pianificare un percorso di natura internistica per pazienti no Covid che necessitano di ricovero urgente in ambiente ospedaliero” si dispone di utilizzare i posti letto della Casa di Cura Sant’Anna di Agrigento.
Casa di cura privata sita nel territorio di Agrigento notevolmente distante dal territorio di riferimento degli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera.
Perché utilizzare una clinica privata e non invece un reparto della medesima struttura pubblica, esistente e funzionante presso l’Ospedale di Ribera, tra l’altro recentemente ampliato nel numero dei posti letto ?
Non ritiene On.le Assessore che la disposizione prot. 57962 del 09/04/2020, avrebbe dovuto quantomeno evidenziare le ragioni che precludono il ricovero dei pazienti no covid presso il reparto di Medicina dell’Ospedale di Ribera, soprattutto se viene attivata una spesa a cui si fa fronte con soldi pubblici ?”
Infine, Pace rivolgendosi ancora a Razza scrive:” Gli amministratori pubblici, sottoposti al controllo della Corte dei Conti, sappiamo bene che nessuna spesa può essere attivata se alla stessa si può fare fronte con personale e mezzi in dotazione all’Ente.
E’ normale che le motivazioni di un provvedimento di spesa, ove esistenti, possano rimanere esclusivo patrimonio intellettuale di un commissario e di un direttore Sanitario?
Vogliamo capire il perché ed il senso di questo provvedimento, sia per le ragioni precedentemente espresse, ma soprattutto per i notevoli disagi che vengono procurati ai pazienti e ai loro familiari provenienti anche da Comuni molto distanti da Agrigento, come Sambuca di Sicilia, Santa margherita di Belice, Montevago.
Tutti gli attori di questo territorio, On.le Assessore, vogliono collaborare con il Commissario ad Acta e con la Direzione dell’Asp, in considerazione delle preoccupazioni che la virulenza del Covid – 19 sta procurando ai nostri cittadini.
Siamo disponibili a capire e condividere, attraverso un civile confronto, i provvedimenti emergenziali, ove sostenuti da ragionevoli necessità sanitarie ed amministrative.
Non intendiamo, però, assistere inermi ad una azione di depauperamento dell’offerta sanitaria di questo territorio, che potrà avere ripercussioni irrimediabili sull’esistenza delle strutture a servizio della nostra popolazione.
Chiediamo di conoscere, Assessore, il perché del sotto utilizzo ovvero del non utilizzo di risorse, strutture, personale e mezzi pubblici, e conseguentemente delle motivazioni dell’utilizzo di strutture private, ove i provvedimenti non indichino le ragioni tecniche ed economiche per le quali sono sorrette dal Pubblico Interesse”.

L’altro intervento sullo stesso tema riguarda Matteo Ruvolo, che insieme ai consiglieri comunali di opposizione che sostengono la sua candidatura a sindaco, oggi interviene con una nota per condividere le perplessità manifestate dall’onorevole.Nene’ Mangiacavallo con la propria lettera aperta, nella quale si stigmatizzava la paventata decisione di dirottare verso la Casa di Cura privata Sant’Anna di Agrigento i pazienti che non potessero essere ricoverati presso il nosocomio saccense.

“Procedere – scrive Ruvolo – in tal modo sarebbe certamente meno opportuno, rispetto all’eventualità di trasferire semmai i pazienti della zona presso l’Ospedale di Ribera (pienamente in grado, per quanto è dato sapere, di operare e ricevere altri cittadini che avessero bisogno di cure, oltre a quelli già in atto ricoverati).

È ovvio che una simile scelta (ove non vi fossero motivi particolari, di cui la cittadinanza avrebbe in tal caso il diritto di essere portata a conoscenza), oltre che arrecare ulteriori disagi alla popolazione, cozzerebbe con i principi di buon senso ed economicità.

Si chiede pertanto alle Autorità preposte di voler chiarire ogni aspetto della vicenda, nonché di provvedere, con gli atti più opportuni, affinché vengano utilizzate nella maniera più corretta ed adeguata le strutture sanitarie pubbliche del nostro intero territorio, a partire dall’Ospedale di Ribera che dello stesso è sempre stato – e dovrà ancor più essere per il futuro – parte integrante.

Scelte di diverso tipo sarebbero infatti incomprensibili e fuori luogo, a maggior ragione in un momento storico come quello attuale, che ha drammaticamente provato quanto sia necessario il mantenimento, ed anzi il potenziamento della sanità pubblica.

Piuttosto, quello che oggi chiedono i nostri concittadini è che si concentri ogni energia per dotare il nostro territorio di tutto quanto necessario a fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Infine, si rilancia l’appello rivolto a tutte le Istituzioni locali – a partire dal Sindaco – a far sentire la propria voce a difesa del nostro Ospedale”.

Condividi
Pubblicato da